Garimberti: su Ruffini impegni disattesi
«Il Presidente Masi ha mediato, ma solo con la maggioranza». Ruffini: «Restano demansionamento e discriminazione politica»
ROMA - Paolo Garimberti lo chiese il 24 febbraio, a due mesi dalla sostituzione di Paolo Ruffini con Antonio Di Bella alla guida di Rai tre: rispettare gli impegni formalmente presi, ovvero l'indicazione alla direzione dell'offerta digitale tematica. E la soluzione portata dal Dg Mauro Masi oggi in Cda, approvata a maggioranza, seppure per il Presidente frutto di una mediazione dello stesso Dg con la stessa maggioranza in Consiglio, non risponde a quell'impegno. Di qui il voto contrario sul nome di Ruffini, e un'astensione sul quadro nel quale il suo nuovo incarico (direzione di Rai premium e Rai educational, questa da maggio) si inserisce.
La nuova struttura cui oggi il Cda ha dato il via prevede tre direzioni per l'offerta digitale tematica: una per Rai premium (che comprende Rai movie e Rai quattro), una per Rai cinque, una per Rai giovani (che comprende Rai yo-yo e Rai gulp). Una struttura sulla quale Garimberti si astiene e non si esprime a favore perché specchio di una soluzione «nebulosa», nella quale non è chiaro il ruolo di Rai cinque, se sarà o meno un canale culturale e perché, a differenza di Rai quattro e Rai movie, viene presentata come una rete alla stregua delle tre generaliste. Non si comprende esattamente, questa l'obiezione di Garimberti a Masi, chi si occupa di cosa, perché questa soluzione prevede diversi «incroci», ad esempio tra Ruffini e Freccero, attuale direttore di Rai quattro, ma anche con Minoli, che mantiene, nella struttura delle attività per i 150 dell'unità d'Italia, i format della 'Storia siamo noi' e 'Rai dixit', pilastri di Rai storia e dunque di Rai educational, che Ruffini guiderà da maggio. Il timore, insomma, è che ci si possa trovare davanti a «conflitti tra personalità forti».
Una struttura sulla quale il Presidente si astiene riconoscendo il ruolo di mediazione svolto dal Dg Mauro Masi, considerato lo scetticismo di parte della maggioranza su Ruffini a Rai digit (lo stesso vice direttore Antonio Marano aveva respinto a suo tempo la proposta delineata da Ruffini per Rai Digit). Ma non è solo con la maggioranza, questa la riflessione di Garimberti, che la mediazione dovrebbe correre, pena il rischio che il Dg ne sia ostaggio. Quanto all'ex direttore di Rai tre alla guida di Rai premium qui Garimberti è decisamente contrario, anche per il suo ruolo di Presidente di garanzia che punta sul rispetto degli impegni presi: in questo caso, come da delibera del 25 novembre scorso, l'indicazione di Ruffini per una direzione di tutta l'offerta tematica.
Ruffini: «Restano demansionamento e la discriminazione politica» - La doppia direzione di Rai premium e Rai educational, approvate oggi in Cda Rai, «non risolvono il problema del demansionamento e della discriminazione politica». Lo dichiara l'ex direttore di Rai tre Paolo Ruffini, che aggiunge: «continuerò come sempre a fare il mio dovere. Questo non vuol dire che rinunci anche ai miei diritti, e a cercare di farli valere in tutte le sedi». Ruffini ha fatto causa all'azienda chiedendo il reintegro alla direzione di Rai tre.
«Ho letto della mia nomina dalle agenzie - premette Ruffini in una nota -. Non ne sapevo nulla. E per saperne di più mi sono procurato le delibere approvate oggi. Da quello che c'è scritto si capiscono due cose. La prima è che sarei, non da subito ma a partire da giugno, il nuovo direttore di Rai Educational. E che nel frattempo, da Rai Educational usciranno i suoi programmi principali, i suoi spazi di palinsesto principali sia sulle reti generaliste che su Rai Storia, e una ventina di persone ritenute strategiche per il progetto 'Rai per i 150 anni dell'unità d'Italia'. La seconda è che non è stato rispettato l'impegno a nominarmi direttore di Rai Digit (cioè dei canali tematici della Rai) previsto nella delibera con cui sono stato rimosso da Rai Tre; e che sono stato nominato invece direttore di una cosa che ancora non esiste (Rai Premiun) e che dovrà coordinare due canali (Rai4 e Rai Movie) con modalità operative tutte ancora da definire».
«In entrambi i casi (Rai Educational e Rai Premium) - prosegue - non è chiaro poi il rapporto che dovrei avere con grandi professionisti come Giovanni Minoli e Carlo Freccero. Non mi pare che queste decisioni risolvano nè la questione del demansionamento, né quella della discriminazione politica; mentre mi pare che non facciano venir meno la necessità di porre rimedio a una situazione che ha leso la mia dignità. In molti mi hanno chiesto cosa farò. Sono un dipendente Rai. La risposta è che continuerò come sempre a fare il mio dovere. Questo non vuol dire che rinunci anche ai miei diritti, e a cercare di farli valere in tutte le sedi».