12 settembre 2024
Aggiornato 20:30
Immigrato chiede ricongiungimento

Gravi reati, espulsione solo dopo il carcere

Sentenza della Cassazione: «L'immigrato condannato in Italia non può scegliere il rimpatrio come misura alternativa»

ROMA - L'immigrato condannato in Italia non ha diritto a scegliere l'espulsione come misura alternativa alla detenzione per ricongiungersi alla sua famiglia rimasta nel paese d'origine. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 16242 di oggi, respingendo il ricorso di uno straniero condannato per spaccio aggravato di sostanze stupefacenti. Il Tribunale di sorveglianza di Sassari aveva rigettato la sua istanza di applicazione dell'espulsione, sostenendo che il reato commesso dal ricorrente, in quanto aggravato, non consentiva di accogliere la sua richiesta.

LA SENTENZA - Lo straniero aveva però impugnato la decisione dei giudici, affermando inoltre che l'espulsione era stata disposta una volta scontata la pena e poteva dunque essere concessa anche prima. Non solo. L'immigrato riteneva che il rifiuto di concedergli l'espulsione, impedendogli così di ricongiungersi con la famiglia, rimasta nel suo paese di origine, fosse illegittimo dal punto di vista costituzionale. In altre parole, la tesi difensiva dell'uomo affermava la validità del principio del ricongiungimento familiare anche nel caso opposto a quello solito, e cioè nel caso in cui era lo stesso straniero a chiedere l'espulsione.
La Suprema Corte ha però respinto questa interpretazione stabilendo che «l'espulsione dello straniero è una rinuncia della Stato a far scontare la pena, non è una misura alternativa, non ha alcuna funzione rieducativa, per cui in presenza di un grave elemento di pericolosità, presunto dalla legge, sussiste il diritto dello Stato a rifiutare l'espulsione. Tale regime non ha alcuna influenza sulla violazione dei diritti all'unitarietà della famiglia rimasta nel paese di origine o sul diritto all'educazione dei figli, visto che l'imputato ha liberamente scelto di allontanarsi da essa e di delinquere e che, una volta scontata la pena, l'espulsione verrà obbligatoriamente eseguita».