2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Tensione nella maggioranza

Bossi: governo al crollo. Berlusconi nega nuovo predellino

Fini lunedì riunisce i suoi e domenica torna in tv dall'Annunziata

ROMA - Umberto Bossi irrompe nello scontro senza frontiere tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e quello della Camera, Gianfranco Fini. Il leader della Lega spiega che fosse per lui bisognerebbe trovare una mediazione, ma quelle che affida alla Padania sono parole che mettono in agitazione il Palazzo. «Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente alla fine di un'alleanza, quella tra Pdl e Lega» dice il Senatùr, che guarda da spettatore interessato allo scontro andato in scena ieri tra i due co-fondatori del Popolo della Libertà.

In mattinata il premier ha avuto un colloquio con Bossi a margine della riunione del governo, e visto i ministri ex An. Ufficialmente Berlusconi non è tornato sull'argomento, se non attraverso una battuta concessa ai giornalisti durante la presentazione di un'automobile a palazzo Chigi. Il predellino? «Certe cose - ha detto il premier - non si ripetono mai».

Ma sono le parole di Bossi alla Padania a tenere banco. Il Senatùr definisce Fini «invidioso e rancoroso», un «vecchio gattopardo democristiano» che Berlusconi avrebbe dovuto sbattere fuori «subito senza tentennamenti invece di portarlo in tv dandogli voce e rilievo».

Dal canto suo, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, lunedì tornerà a riunire i suoi nella sala Tatarella di Montecitorio. E sembra non voler rinunciare a far sentire la sua voce «politica» pur mantenendo il ruolo istituzionale: domenica infatti sarà ospite di Lucia Annunziata su Rai3 mentre martedì potrebbe anche essere ospite di Ballarò.

Intanto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, lancia l'allarme. «Dopo quello che è accaduto ieri - dice - c'è da aspettarsi ancora più paralisi nell'azione del governo. Non so se possiamo andare avanti così tre anni».