18 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Le riforme si faranno

Berlusconi: il Governo ora non ha poteri

Davanti alla platea di Confindustria il presidente del Consiglio lascia intendere che la partita delle riforme è tutta da giocare

ROMA - Le riforme si faranno, Silvio Berlusconi lo ribadisce parlando agli imprenditori riuniti a Parma, dopo aver sottolineato che con la Costituzione vigente «il Governo non ha poteri», ma il premier spiega anche che i tempi probabilmente non saranno brevissimi e che lo schema presentato da Roberto Calderoli sarà oggetto di confronto «con tutti». Davanti alla platea di Confindustria, insomma, il presidente del Consiglio lascia intendere che la partita delle riforme è tutta da giocare, che al momento l'unico punto fermo è la volontà di arrivare fino in fondo e che, comunque, il regista dell'operazione sarà lui.

GOVERNO «SENZA» POTERI - Davanti agli industriali che chiedono di passare dalle promesse ai fatti, il premier mette le mani avanti: «I padri costituenti hanno definito un assetto istituzionale che dà tutti i poteri alle assemblee parlamentari: l'esecutivo non ha nessun potere nel nostro sistema costituzionale». Insomma, il Governo fa quello che può, sembra dire il premier, ma l'impianto istituzionale offre pochi margini.

GIUSTIZIA - Tutto questo mentre, su un altro «tavolo», il ministro Angelino Alfano ribadisce l'intenzione di approvare la legge sulle intercettazioni «entro giugno» e apre alle proposte del Pd in materia di giustizia: «Uno sforzo che coincide con quanto noi andiamo facendo e intendiamo fare». Il ministro si dice pronto ad un incontro con il responsabile giustizia del Pd Andrea Orlando, che però replica: «E' poco utile, se vanno avanti con le intercettazioni e tengono lì il processo breve...».

RIFORME COSTITUZIONALI - Il premier da parte sua forse anche a causa dello «stop» giunto da Gianfranco Fini sul sistema semipresidenziale precisa, «Non so se (la riforma istituzionale, ndr) sarà la prima in ordine di tempo, forse la posticipiamo ad altre». E fa capire che anche l'impianto complessivo è tutt'altro che definito: «Sulla riforma della Costituzione, del presidenzialismo alla francese o meno, del fatto che il presidente si possa eleggere insieme alla maggioranza del Parlamento per non avere il presidente di un colore e il presidente del Consiglio di un altro colore, discuteremo e ascolteremo il parere di tutti».