18 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Rapporto Save the Children

Il 25% dei genitori usa punizioni corporali

Per il 74% dei genitori valore base è il rispetto per gli altri

ROMA - Educare i propri figli: un mestiere che dà tante soddisfazioni ma che è anche defatigante. Nel 'mix' dei comportamenti educativi dei genitori italiani, fatti in genere di affetto e dialogo, non mancano le punizioni e il 25% dei genitori utilizza ancora le punizioni corporali, dallo schiaffo alla sculacciata, come metodo correttivo.

E' il risultato di una ricerca di Save The Children, realizzata da Ipsos, i cui risultati sono stati anticipati oggi a Roma, su «Le punizioni corporali nei confronti dei bambini e delle bambine: promuovere un'educazione senza violenza e una riforma normativa in Italia», Accanto a coloro che sono troppo indulgenti e non riescono a fissare delle regole e farle rispettare, esiste infatti ancora una media del 25% dei genitori italiani che ancora 'picchia' i propri figli. L'educazione impartita ai figli dai genitori è una combinazione di affetto (37%), dialogo (30%), indi regole (23%) e infine sistemi di punizione (10%).

Secondo la ricerca i figli vanno educati innanzitutto al «rispetto degli altri»: ad affermarlo spontaneamente è il 74% dei genitori e il 60% dei ragazzi. I genitori ritengono che i figli debbano maturare anche il rispetto di sé, l'autostima (15%, percentuale che se sollecitata, diventa del 42%), intesa anche come mezzo per il raggiungimento di un traguardo e l'autoaffermazione. Per i genitori stranieri, invece, emergono valori come la libertà o il perseguimento della felicità che, in considerazione dei contesti di provenienza, vengono considerati meno scontati e acquisiti, oppure la cultura nella sua accezione di riscatto sociale, e infine l'importanza della famiglia e della religione. I ragazzi, invece, dimostrano una maggiore sensibilità verso valori quali la generosità (media 26%), la curiosità (20%), l'apertura verso il prossimo (20%).