Lo sfottò su Facebook finisce in una rissa
A provocare la rissa è stata la pubblicazione sul social network di foto e frasi ironiche su un ragazzo
PALERMO - Un vero e proprio duello quello che si è consumato la scorsa sera a Mondello (Palermo) tra i giovani di due famiglie «bene» hanno pensato di affrontarsi in strada con calci, pugni e coltelli, sino ad esplodere colpi con una pistola a salve. Il motivo? Vendicare un'offesa on line. Solo l'intervento dei Carabinieri di Palermo ha evitato possibili tragedie, separando i contendenti, bloccati in via Capo Gallo: 5 giovani in tutto appartenenti a due diversi nuclei familiari, i Gebbia e i Somma.
I FATTI - La vicenda assume connotati del tutto singolari perché scaturita da uno «sgarro tecnologico» consumato dal più piccolo, minorenne appartenente alla famiglia Somma. Il giovane, infatti, ha pubblicato sul noto social network «Facebook» alcune foto e riferimenti scherzosi relativi all'amico Salvatore Gebbia per il ritiro della patente subito di recente da quest'ultimo a seguito del rinvenimento di una modica quantità di stupefacente. La «trovata» non è stata affatto gradita da Gebbia, che ha deciso di difendere il proprio onore con l'aiuto dei fratelli.
I fratelli Gebbia si sono presentati presso l'abitazione dei Somma. Sono volate parole pesanti, poi spintoni, calci, pugni, finché i fratelli Somma, risaliti in auto hanno tentato addirittura di investire i Gebbia. Non contento Carlo John Somma, tornato per un attimo a casa, è ricomparso sul luogo del duello armato di una pistola a salve e di un grosso coltello da cucina con i quali ha iniziato a minacciare i Gebbia fino ad arrivare ad esplodere un colpo in aria. La situazione sarebbe precipitata da lì a poco se una pattuglia della Stazione Carabinieri Partanna Mondello non fosse intervenuta sul posto allertata dalla Centrale Operativa.
Antonino Gebbia ha dovuto ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale «Villa Sofia» ove i sanitari lo hanno dimesso con 7 giorni di prognosi. I giovani duellanti, un po' ammaccati, ma sostanzialmente illesi, sono stati quindi tradotti presso la casa Circondariale «Ucciardone». Gli arresti sono stati convalidati con contestuale scarcerazione e la fissazione di una nuova udienza per il prossimo 28 maggio.