19 maggio 2024
Aggiornato 03:30
«Giornata della Memoria»

Libera: il ricordo delle vittime delle mafie in tante città italiane

Nel primo giorno di primavera, per la 15a volta si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie

ROMA - Dopo il grande abbraccio dei 150mila di ieri a Milano, oggi in tanti luoghi di Italia, Libera e le migliaia di associazioni che fanno parte del coordinamento rinnovano «l'abbraccio» con la lettura dei nomi di vittime delle mafie. Oggi, primo giorno di primavera, per la quindicesima volta si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie promossa da «Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie» e «Avviso Pubblico» che ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime il suo impegno di contrasto alla criminalità organizzata.

La giornata tradizionalmente si svolge ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ma quest'anno era stata anticipata al sabato 20 marzo per favorire la massima partecipazione alla manifestazione di Milano. In tanti luoghi, associazioni, scout, movimenti, comunità ecclesiastiche si sono radunati per rileggere quell'interminabile elenco dei 900 nomi vittime delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. «Ma da questo terribile elenco - spiega Libera - mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perché i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla criminalità dei rifiuti.

««Dopo l'abbraccio dei 150mila di Milano - ribadisce Don Luigi Ciotti, presidente di Libera - rinnoviamo la vicinanza ai familiari che aspettano da tanto tempo giustizia e verità, mentre le vittime continuano ad aumentare. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è stato scelto da familiari ed è un momento che insieme celebriamo da 15 anni, e la politica non può decidere di cambiarlo a tavolino. «