19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Inchiesta Trani

Alfano: gli Ispettori non devono e non vogliono interferire

Inchiesta deve andare avanti ma vanno fermate le «talpe»

BARI - «Voglio tranquillizzare tutti, gli ispettori vanno a Trani per svolgere il loro lavoro da magistrati, perché tali sono». Lo dice il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ai giornalisti questa mattina a Bari dove in Procura della Repubblica ha consegnato cinque auto confiscate alla mafia. Parlando dell'inchiesta in corso a Trani su presunte pressioni del premier su Rai e Agcom, nonché sull'invio di una ispezione presso quella Procura, il ministro precisa: «Gli ispettori non devono, non possono e non vogliono interferire nell'inchiesta, che deve andare avanti. Ma credo che sia un servizio utile alla giustizia se si accerta come delle talpe abbiano potuto fare filtrare delle notizie sui giornali».

Alfano ricorda che «il reato di rivelazione del segreto di ufficio è già previsto e punito dal nostro Codice penale, ma purtroppo non viene mai ad avere delle condanne. La casistica giuridica non lascia tracce di grandi ricordi di condanne per fughe di notizie, di arresti di talpe che maneggiano materiale riservato dentro gli uffici». Il ministro ammonisce: «Le aspiranti talpe devono sapere che i magistrati le combattono e non è possibile violare le regole di riservatezza del segreto istruttorio impunemente. Noi ci impegniamo a contribuire a questa garanzia di riservatezza che ogni cittadino italiano merita».

Il ministro proseguirà la sua visita a Bari con sopralluoghi in alcune strutture pubbliche che possano essere idonee ad ospitare i nuovi uffici della Procura della Repubblica di Bari.