19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Politica & Informazione

Calabrò: riceviamo tante pressioni, ma noi sempre corretti

«Sulla par condicio la sentenza del Tar era scontata, ora la Rai trovi una soluzione diversa»

ROMA - Di pressioni l'Agcom ne riceve tante, ma «nessuna pressione che possa essere stata messa in atto ha condizionato le nostra deliberazioni». Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazione, rivendica la «correttezza istituzionale» di tutte le decisioni prese dall'Agcom, in due interviste al Messaggero e al Sole 24.

VALUTEREMO - Ma al quotidiano romano Calabrò riconosce che l'inchiesta di Trani che vedrebbe indagato anche Silvio Berlusconi per pressioni sul commissario Giancarlo Innocenzi affinchè si colpisse Annozero, è «di notevole rilievo: posso assicurare che andremo a fondo di tutti i fatti». Anche se le dimissioni «non si chiedono, sono un atto spontaneo». Comunque, se il comportamento dell'Agcom «è sempre stato ineccepibile, quello dei singoli è un altro discorso e va valutato con attenzione».
Al Sole 24 Ore Calabrò spiega: «Posso contare almeno nove casi in cui legali di persone coinvolte in inchieste al centro di puntate di Annozero o altri programmi ci hanno chiesto di intervenire ex ante e abbiamo risposto che un intervento preventivo non è nella nostra sfera d'azione».

PAR CONDICIO - Calabrò interviene anche sulla bocciatura da parte del Tar del regolamento che sospende le trasmissioni politiche: una «sentenza scontata», dice, ricordando di aver votato contro quando il collegio dell'Agcom ha esaminato il regolamento. Dopo la sentenza del Tar, Calabrò auspica che «la Rai trovi una soluzione diversa da quella fin qui adottata - afferma al Messaggero - per ristabilire almeno in parte la simmetria con le private» e poi aggiunge sul Sole 24 Ore che il «quadro è piuttosto complicato», dal momento che dal Ministero dell'Interno «fino a ieri non era ancora arrivato l'elenco delle liste ammesse alla competizione elettorale».