19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Politica & Informazione

Santoro: è un letamaio, martedì testimonierò a Trani

«Bisogna azzerrare l'Agcom. Dovrebbe essere garante, invece prende ordini dal Premier». Bersani: «Vicenda indecorosa»

ROMA - «Un letamaio, uno schifo, un castello di illegalità» finalmente venuto alla luce: «Un intervento diretto del premier per chiudere i programmi, è il segno che l'informazione oggi è in serio pericolo». Intervistato da Repubblica, Michele Santoro commenta così l'inchiesta di Trani che vedrebbe indagato Silvio Berlusconi per aver fatto pressioni sul commissario Agcom Giancarlo Innocenzi perché facesse sparire Annozero. Inchiesta in cui verrà sentito anche Santoro: «Mi hanno convocato come testimone qualche giorno fa, ora capisco... Andrò a Trani martedì».

AZZERARE L'AGCOM - Santoro sottolinea come dell'Agcom «fanno parte tre ex sottosegretari di Berlusconi: dovrebbe essere indipendente e invece prende ordini direttamente dal presidente del Consiglio». E spiega che a suo giudizio l'unica soluzione è «azzerare l'Agcom e sostituirla con un garante monocratico».

CALABRÒ: «VALUTEREMO» - Di pressioni l'Agcom ne riceve tante, ma «nessuna pressione che possa essere stata messa in atto ha condizionato le nostra deliberazioni». Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazione, rivendica la «correttezza istituzionale» di tutte le decisioni prese dall'Agcom, in due interviste al Messaggero e al Sole 24.
Ma al quotidiano romano Calabrò riconosce che l'inchiesta di Trani che vedrebbe indagato anche Silvio Berlusconi per pressioni sul commissario Giancarlo Innocenzi affinchè si colpisse Annozero, è «di notevole rilievo: posso assicurare che andremo a fondo di tutti i fatti». Anche se le dimissioni «non si chiedono, sono un atto spontaneo». Comunque, se il comportamento dell'Agcom «è sempre stato ineccepibile, quello dei singoli è un altro discorso e va valutato con attenzione».
Al Sole 24 Ore Calabrò spiega: «Posso contare almeno nove casi in cui legali di persone coinvolte in inchieste al centro di puntate di Annozero o altri programmi ci hanno chiesto di intervenire ex ante e abbiamo risposto che un intervento preventivo non è nella nostra sfera d'azione».

BERSANI: «VICENDA INDECOROSA» - «Lo si poteva capire anche senza intercettazioni che eravamo in una situazione grave». Pier Luigi Bersani, in un'intervista all'Unità commenta così le conversazioni intercettate tra il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi e il premier Silvio Berlusconi; e in un colloquio con La Stampa definisce la vicenda «indecorosa sul piano politico» mentre «per quanto riguarda i profili giudiziari aspettiamo e vediamo».
Il segretario del Pd, all'Unità spiega che «c'è un problema nei rapporti tra politica e informazione» e rileva che «siamo al solito schema. Berlusconi individua il nemico, che siamo sempre noi della sinistra e poi chiede un giudizio di dio su se stesso: sì o no». Ma ora «ci sono spazi per incontrare il disagio dell'elettorato berlusconiano che non vive di propaganda: l'aria sta cambiando. Non pensino che non ci sarà una riscossa civile, un forte movimento di opinione che entrerà anche nel loro elettorato respingendo l'idea di una separazione tra governo e società».