20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Pdl: «sciacalli»

Dopo la rivolta a Milano il Pd attacca il governo

Bersani: «Il Centrodestra ha fallito». Calderoli: «Tolleranza zero»

ROMA - I disordini di Milano infiammano lo scontro fra i Poli e diventano l'occasione per discutere senza esclusione di colpi sulle politiche di immigrazione e integrazione. L'opposizione considera la rivolta milanese degli immigrati come il segnale del fallimento della Bossi-Fini, contestando la Lega per la linea della tolleranza zero. La maggioranza, dal canto suo, respinge le accuse e invita il centrosinistra a riflettere sul fallimento della politiche di integrazione.

Il primo a intervenire è Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd sottolinea come i disordini di Milano abbiano decretato il fallimento della politica di integrazione e sicurezza del centrodestra: «Una cosa gravissima, un'impressione veramente notevole. Mi ha fatto impressione sentire le altre grida di esponenti del centrodestra, della Lega. Ma di cosa stiamo parlando? Governano loro il Paese, la regione, la città. Si prendano carico del fatto che è fallita una politica sia di integrazione, sia di sicurezza. E non scarichino le responsabilità».

Le accuse dei democratici fanno infuriare il Carroccio. Roberto Calderoli chiede «tolleranza zero» verso gli immigrati irregolari e attacca chi «si ostina a ritenere che l'integrazione possa avvenire per legge o per decreto. Questa è la pesante eredità che paghiamo per la sbagliata politica della sinistra, la politica delle porte aperte per tutti, pertanto Bersani deve stare zitto e fare mea culpa». Ancora più drastico Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, quando chiede di «procedere alla revoca di ogni tipo di permesso e alla espulsione immediata di chi alimenta violenze: servono risposte drastiche e immediate».

Nel Pdl, però, si fa sentire anche l'ala più morbida. Secondo Renata Polverini, candidata del Pdl alla regione Lazio, gli immigrati che vengono in Italia per lavorare vanno integrati.