L'Iran attacca Berlusconi: servo di Israele
Il Premier nel Consiglio dei Ministri: un successo il viaggio in Israele
ROMA - Per Silvio Berlusconi è stato un grande successo, e anche in Consiglio dei ministri ha sottolineato la calorosa accoglienza ricevuta in Israele. Ma le polemiche per il viaggio del presidente del Consiglio in Medioriente hanno attraversato tutta la giornata, e su più fronti.
L'attacco più violento è arrivato dall'Iran: sul sito internet della radiotelevisione iraniana (Irib) un lancio bolla come «servigi ai padroni israeliani» le dichiarazioni di Berlusconi sull'attacco a Gaza e la definizione di Israele come esempio di democrazia e libertà. La replica è affidata al ministro degli Esteri Franco Frattini: «Noi siamo al servigio dei nostri valori e dei nostri ideali. Questi dicono che l'Olocausto è stata la più grande tragedia dell'umanità», dice il ministro, conferma che «Israele è uno Stato libero e democratico che dev'essere difeso». Le reazioni dell'Iran per Frattini «indicano la debolezza di un regime al quale noi abbiamo detto molte volte che vogliamo un negoziato serio per la trasparenza dell'attività nucleare».
Ma anche dall'opinione pubblica israeliana si solleva qualche perplessità. In particolare il quotidiano Maariv, osserva il «comportamento bizzarro» di «Silvio-Cesare», commentando il fatto che «appena giunto nei territori abbia paragonato Gaza alla Shoah». Tuttavia, anche oggi in Cdm - raccontando ai ministri la visita in Medioriente - il premier avrebbe sottolineato, oltre al valore politico della visita, anche il significato emotivo, in particolare la visita allo Yad Vashem, il memoriale per le vittime della Shoah.
L'ultimo fronte di polemica per Berlusconi è infine l'Unione Europea, con la precisazione di un portavoce del Foreign Office britannico che frena sull'ingresso di Israele nella Ue. Anche in questo caso la replica è di Frattini: «Quello di Berlusconi è un sogno politico», una «sfumatura» non colta dai britannici le cui osservazioni «sotto il profilo procedurale sono assolutamente logiche, ovvie, quasi banali».