Urso: il PdL sia partito di numeri ma Anche di idee
AREZZO - «Serve un partito forte di numeri, un milione di iscritti dice Berlusconi, ma in cui questo milione di iscritti sappia confrontarsi sulle idee, partecipare. Quantità dice Berlusconi, qualità dice Fini, le due cose insieme diventano vincenti per l'oggi e per il domani». Lo ha detto Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico e segretario generale di Fare Futuro, intervenendo alla convention 'Generazione PdL' ad Arezzo. «Serve un grande partito» ha detto Urso, quello nato grazie ai «due più grandi leader del Paese», ma un partito che «non può non dare risposte ai problemi di oggi, ai problemi dei diritti civili, delle nuove frontiere della scienza, dell'integrazione possibile».
Un partito «aperto, inclusivo, tollerante, plurale», un partito «con numeri e con idee, che sappia progettare», che sia «aperto ai delusi della sinistra e agli stranieri integrati». Urso ha anche invitato a guardare avanti, a non vivere rivolti al passato: «Io - ha detto - so cosa è accaduto con Tangentopoli ma non ho bisogno di ripeterlo ogni giorno: costruisco la mia politica non sui timori di ieri ma sulle speranze di oggi».