Calderoli: consegnerò al Premier tempi convenzione
«Secondo questo piano in un anno e mezzo, a partire da gennaio 2010, potremmo avere terminato»
ROMA - Il ministro per la Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli, insiste sull'opportunità di mettere mano alle riforme attraverso una Convenzione e annuncia che oggi stesso consegnerà al Presidente del Consiglio e ai capigruppo di maggioranza una tabella con quella che sarebbe la tempistica per i lavori della Convenzione. Ne parla in una intervista a il sussidiario.net.
«A mio parere, per scongiurare il rischio di uno stallo inaccettabile delle riforme, che potrebbe protrarsi fino ad aprile, data dei ballottaggi, l'unica strada - sostiene Calderoli - è quella della Convenzione (25 membri della prima commissione della Camera e del Senato, 5 presidenti di Regione, 3 esponenti indicati dall'Anci, 2 dall'Upi, 3 membri indicati dal governo, 2 dal Capo dello Stato. Infine, dai presidenti emeriti della Repubblica e dai presidenti di Consulta, Corte dei conti e Cnl). Permetterebbe di individuare gli argomenti su cui Camera e Senato potrebbero già iniziare a lavorare. Uno strumento dotato di poteri diversi rispetto alle commissioni parlamentari che eviterebbe quegli inevitabili rimbalzi tra Camera e Senato che si verificherebbero appena si andrebbe a toccare il bicameralismo».
Quanto ai rischi di allungamento dei tempi che questa strada comporterebbe, rischio paventato anche da esponenti della maggioranza, Calderoli ha detto che «oggi consegnerò a tutti i capigruppo e al Presidente del Consiglio la tempistica finalizzata a dimostrare che la Convenzione accelera i tempi e non li allunga. Secondo questo piano in un anno e mezzo, a partire da gennaio 2010, potremmo avere terminato».
La bozza Violante, ha ribadito Calderoli «e' un ottimo punto di partenza. Prevedo però qualche problema al Senato. Se è vero che alla Camera c'è una certa convergenza, negli interventi in aula al Senato ho sentito troppi distinguo. Rimane comunque un testo su cui lavorare e da ampliare».