18 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Il CSM critica il provvedimento

Il Decreto sulle sedi disagiate è irragionevole e inutile

Per l'organo di autogoverno dei magistrati il testo del governo non risolve il problema delle Procure e li aggrava nei Tribunali

ROMA - Il Csm critica il provvedimento con il quale il governo cercherà di risolvere i vuoti nelle procure cosiddette disagiate. Per farlo, secondo i consiglieri del'organo di autogoverno delle toghe, l'esecutivo ha deciso di dar vita a una sorta di «trasferimento d'ufficio» per i magistrati, ma si tratta di «interventi del tutto provvisori». Nel parere redatto dalla VI Commissione del Csm, che verrà discusso in plenum lunedì, si denuncia dunque «l'irragionevolezza di un provvedimento urgente non inserito in un piano più complessivo in grado di far fronte alle esigenze di funzionalità ed efficienza degli uffici giudiziari».

Il decreto, secondo la Commissione del Csm, utilizza «un meccanismo, il trasferimento d'ufficio, problematico in sè stesso, senza precisare, nel contempo, perchè nel 2014 (data finale, come previsto nel dl, entro la quale opererà tale istituto, ndr) la situazione degli organici degli uffici requirenti dovrebbe essere diversa da quella disastrosa odierna».

La limitazione temporale indicata nel decreto «non risulta essere del tutto razionale ed in linea con i principi di buona amministrazione, soprattutto se si considera che non vi è alcuna garanzia sul funzionamento effettivo del meccanismo previsto dal decreto legge», cioè il trasferimento d'ufficio, «e sulla sua capacità di fronteggiare l'emergenza per cui è stato creato». Per Palazzo dei Marescialli, quindi, il ricorso al trasferimento d'ufficio «appare irragionevole» in mancanza di una «strategia complessiva per facilitare la copertura delle sedi disagiate».

Insomma, il testo proposto dal governo «non è assolutamente utile allo scopo per il quale è stato elaborato e necessita di un indispensabile correttivo: siamo di fronte a una norma che reca in sè un enorme carico di ingiustizia. Le sedi disagiate sono collocate quai totalmente nel Sud di Italia e nelle isole. La copertura delle sedi disagiate è per il legislatore una questione che evidentemente deve essere risolta unicamente nell'ambito delle stesse regioni che già pagano il prezzo di difficolta' ambientali, strutturali, di organico e di mezzi».