Maroni: non ci faremo intimidire dalle cosche
«Pronto il piano antimafia del Governo, tra le linee guida l'aggressione ai patrimoni della criminalità»
ROMA - L'ordigno esploso davanti al tribunale di Reggio Calabria il 3 gennaio scorso «è una reazione forte contro lo Stato» che combatte la mafia, ma «non ci faremo intimidire dalle cosche» assicura il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista al Tg1, avvertendo che anzi il piano straordinario antimafia è pronto e tra le linee guida ci saranno proprio gli strumenti per aggredire i patrimoni mafiosi, in primis la costituzione di un'agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati.
«C'è una reazione forte - ha detto Maroni - contro lo Stato per quello che lo Stato sta facendo, la magistratura, le forze dell'ordine, il governo, il Parlamento, contro la criminalità organizzata, in particolare contro la 'ndrangheta: arresti di pericolosi latitanti e aggressione ai patrimoni mafiosi in particolare».
Il piano straordinario antimafia ha annunciato «e' pronto, nelle prossime settimane io e il collega Alfano lo porteremo all'approvazione del consiglio dei ministri e poi vorremmo portarlo in Parlamento e suscitare una discussione in Parlamento su questo piano». Le linee guida - ha spiegato il ministro sono: «Maggior controllo del territorio, miglior coordinamento tra le forze dell'ordine, la magistratura e tutti coloro che quotidianamente contrastano la criminalità organizzata, e soprattutto strumenti per aggredire i patrimoni, le ricchezze della mafia, in primo luogo la costituzione di un'agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati».
Con la bomba a Reggio Calabria «torna nel mirino la magistratura, tornano nel mirino tutti coloro che combattono la criminalità organizzata il terrorismo». «Non ci faremo intimidire - ha concluso - da questi atti, continueremo a combattere senza tregua ogni forma di criminalità».