19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Condanna unanime

Reggio, bomba contro i magistrati

L'ordigno esploso era collegato a una bombola del gas. Vertice in prefettura con il procuratore antimafia Piero Grasso

ROMA - C'è la firma della 'ndrangheta sulla bomba scoppiata ieri all'alba davanti al portone della Procura generale di Reggio Calabria: lo dice il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, spiegando che l'attentato «ha un grave significato intimidatorio nei confronti di tutta la magistratura reggina, che in questo momento sta attuando una forte repressione sul territorio contro la 'ndrangheta». E il procuratore generale di Reggio, Salvatore Di Landro ha espresso forte preoccupazione ricordando che «l'ufficio della procura si occupa della confisca e del sequestro dei beni».

L'ordigno, costruito artigianalmente con esplosivo collegato a una bombola di gas, è esploso alle 4.50 del mattino. Le camere di sorveglianza hanno ripreso due uomini in scooter. data l'ora, nessuno è rimasto ferito e proprio per questo l'atto appare intimidatorio.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni sarà a Reggio Calabria il prossimo 7 gennaio per presiedere una riunione in Prefettura dei vertici delle forze dell'ordine insieme al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso.

Unanime il mondo politico nel condannare l'attentato, primo fra tutti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha fatto giungere la sua vicinanza e la solidarietà del Paese a tutti i magistrati reggini. Il Guardasigilli Angelino Alfano ha espresso «sdegno» per quanto avvenuto sottolineando che proprio gli uffici giudiziari colpiti dalla bomba sono «simbolo della lotta alla mafia e luogo di straordinari successi dello Stato nei confronti delle cosche calabresi». I presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani hanno ribadito la vicinanza delle istituzioni democratiche ai magistrati reggini e a tutti gli operatori della giustizia.

Ma l'attentato è stato anche lo spunto per tornare sul nodo dello scontro tra politica e giustizia. Così non sono prive di una certa vena polemica le parole del deputato e avvocato del Pdl Giuseppe Consolo secondo il quale «sono questi i magistrati che meritano la più piena solidarietà da parte dei cittadini tutti».