27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Roma, azione dimostrativa degli ambientalisti

Da Greenpeace un Berlusconi di ghiaccio ai Fori Imperiali

Si scioglierà per l'apertura del vertice di Copenhagen. La polizia sequestra tutto e identifica i partecipanti al blitz

ROMA - Una statua di ghiaccio raffigurante Silvio Berlusconi, che però con il sole che stamattina splende su Roma, ha già iniziato a sciogliersi, è stata messa stamattina dagli attivisti di Greenpeace ai Fori Imperiali. Secondo l'associazione ambientalista la statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all'apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre.

IL SEQUESTRO - Intanto, spiega Greenpeace, la polizia ha sequestrato gli striscioni e ha portato via uno degli attivisti, impegnato nella protesta. «Negli striscioni - dice Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia - non c'era nulla di offensivo: averli sequestrati è un atteggiamento autoritario che ricorda altre epoche. In democrazia manifestare è un diritto».

«Siamo pronti - garantiscono - a passare la notte sul posto se il presidente del Consiglio non risponde positivamente alle richieste contenute nella lettera che gli abbiamo inviato qualche giorno fa. Chiediamo all'Italia di abbandonare le posizioni di retroguardia sia in sede europea che a Copenhagen dove deve essere raggiunto un accordo legalmente vincolante e non un banale accordo politico.

LA POLITICA ENERGETICA - «Per l'occasione Greenpeace diffonde oggi il rapporto «Energy [R]evolution - Uno scenario energetico sostenibile per l'Italia», il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia per i settori della generazione elettrica, produzione di calore, e trasporti. Ancora oggi in Italia oltre il 93% dell'energia proviene da fonti fossili inquinanti. Il Rapporto descrive un percorso che trasforma l'attuale situazione in un sistema energetico sostenibile. Le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire oltre il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990.