12 ottobre 2025
Aggiornato 17:30
Schifani: «Dal Senato può partire fase costituente»

Riforme, il Senato approva le mozioni del Pd e Pdl-Lega

Frutto di un accordo fra i due schieramenti. Bocciata la mozione dell'Idv. Bossi: «Bozza Violante? Per noi base partenza è federalismo»

ROMA - L'aula del Senato ha approvato con 128 voti favorevoli, 3 contrari e 63 astenuti la mozione del Pd e dell'Udc sulle riforme costituzionali, riformulata con un passaggio sulla legge elettorale richiesto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e con 144 sì, 14 contrari e 9 astenuti quella presentata da Pdl, Lega e Mpa.

Il risultato è il frutto di un accordo fra i due schieramenti, che ha portato molti senatori a non partecipare al voto sulla mozione di parte avversa, per evitare che le astensioni venissero calcolate in negativo ai fini del raggiungimento della maggioranza.

Approvata per alzata di mano anche la mozione Peterlini (Svp- Autonomie), che ricalcava in buona parte le altre due. Bocciata invece quella presentata dall'Italia dei Valori, che respingeva le modifiche costituzionali sul tema della giustizia e la reintroduzione dell'immunità parlamentare.

SCHIFANI - Dopo l'approvazione bipartisan delle mozioni parlamentari sulle riforme, il presidente del Senato Renato Schifani ha preso la parola per esprimere il suo «grande compiacimento e apprezzamento per questa grande prova di responsabilità che il Senato oggi ha dato al Paese».

Secondo Schifani «vi sono tutti i presupposti perché dal Senato possa partire una fase costituente che ci chiedono gli italiani. Abbiamo sempre sostenuto che sui testi, sulle idee, sulle proposte ci si poteva trovare assieme. Questa sera abbiamo dimostrato che questo percorso è possibile e vi ringrazio».

BOSSI - Umberto Bossi è fiducioso sulla possibilità di una convergenza tra maggioranza e opposizione: «Penso sia possibile», dice arrivando in Senato dove è in corso il dibattito sulle mozioni in materia di riforme.

Ai giornalisti che gli chiedono se la base di partenza possa essere la bozza Violante, Bossi però replica che «per noi la base di partenza è il federalismo». Anche se il leader della Lega si dice pronto a discutere sul meccanismo di elezione del Senato federale: «Si può fare con l'elezione dei consigli regionali, oppure a parte».