29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Politica estera. Italia-Serbia

Berlusconi: «Vogliamo tornare il secondo partner della Serbia»

«Molto interessati a energie rinnovabili e sviluppo delle reti, con un Accordo di mutuo riconoscimento»

ROMA - L'Italia è attualmente il terzo partner commerciale della Serbia, dietro a Russia e Germania, «ma abbiamo l'ambizione di tornare ad essere il secondo partner come lo eravamo tempo fa, e perchè no anche il primo, dopo l'apertura del corridoio 10». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Boris Tadic convocata in occasione del vertice intergovernativo, il primo tra i due Paesi e «primo in assoluto» per la Serbia: «Un'occasione direi quasi storica», per un appuntamento che dovrebbe avere in futuro cadenza annuale.

ENERGIE RINNOVABILI - In particolare, l'Italia vede nella «Serbia una grande opportunità soprattutto per quanto riguarda le nuove energie che provengono dal sole, dal vento e dall'acqua e le nostre imprese già presenti sul territorio serbo testimoniano il nostro interesse a sviluppare queste fonti». Il premier ha riferito di «imminenti appalti su centrali idroelettriche ma anche nel settore eolico, progetti a cui sono interessate delle aziende italiane. Immagino che ci saranno risultati positivi in queste gare d'appalto».

GLI ACCORDI FIRMATI - Il premier ha sottolineato l'importanza dei numerosi accordi firmati, a cominciare dalla dichiarazione di partenariato strategico «che rinsalda i già forti legami politici, economici, commerciali e culturali». Firmati anche Memorandum di intenti tra Serbia e le regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia; un accordo di cooperazione culturale tra i ministeri degli Esteri; un protocollo d'attuazione dell'accordo di riammissione delle persone in posizione irregolare tra i ministeri degli Interni; un accordo per la Formazione presso gli enti militari tra i ministeri della Difesa; un Memorandum d'intesa per la cooperazione nel settore delle infrastrutture e dei trasporti; un accordo di produzione e cessione di energia da fonti rinnovabili e sviluppo delle reti, con un Accordo di mutuo riconoscimento delle garanzie delle origini dei sistemi di produzione delle energie rinnovabili. Infine, una dichiarazione congiunta sulla cooperazione in materia di protezione ambientale e un Memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore agricolo.