9 maggio 2024
Aggiornato 11:30
Bufera nel calcio calabrese

Muore boss 'Ndrangheta, calciatori in lutto

Parroco-presidente: «Condanno gesto, partire da qui per rilancio»

REGGIO CALABRIA - Bufera nel calcio calabrese. Domenica scorsa in occasione dell'incontro di calcio di prima categoria San Luca-Bianco, alcuni giocatori del San Luca sono scesi in campo con il lutto al braccio, per attestare la loro solidarietà nei confronti del boss «mammasantissima» Antonio Pelle, detto «Gambazza» deceduto per cause naturali alcuni giorni fa, e già al centro di diverse inchiesta della magistratura reggina che attestavano il suo ruolo di capo indiscusso dell'omonima cosca.

Questa mattina, la questura di Reggio Calabria ha notificato un provvedimento di Daspo (divieto di accesso per le manifestazioni sportive) per un anno al vice presidente della squadra locale Giuseppe Trimboli, che insieme ad alcuni giocatori era stato già convocato dagli inquirenti nei giorni scorsi per riferire sull'accaduto.

Il lutto al braccio di alcuni giocatori del San Luca, che gioca con la maglia bianca, non sarebbe stato notato dall'arbitro dell'incontro, Zucco di Catanzaro, che ha dichiarato nel supplemento di referto di non essersi accorto di nulla. Per questo motivo, la questura reggina sta indagando anche lo stesso fischietto catanzarese per omissione e favoreggiamento.

Imbarazzo anche per la Federcalcio calabrese, intervenuta con il presidente del comitato, Saverio Mirarchi, che ha dichiarato: «Senza nessun documento ufficiale, senza che l'arbitro abbia scritto nulla nel suo referto, noi abbiamo denunciato tutto alla procura federale perchè faccia luce su questo episodio».