28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Scuola e Immigrazione

Card. Martino: «Ora religione per integrare gli immigrati»

Per il Presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace è necessario «favorire la crescita di musulmani pienamente italiani»

ROMA - I musulmani si possono convertire, «ma coloro che conservano il loro credo, hanno pure il diritto a istruirsi nella loro religione». Lo dice il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e per la pace, in un'intervista al Giornale, tornando a intervenire nel dibattito sull'ora di islam a scuola.

Martino dice di ispirarsi al principio della libertà religiosa, e sottolinea che «è importante che gli immigrati che giungono nel nostro paese siano integrati». Il prelato ricorda che «quando questa domanda fu posta all'allora cardinale Ratzinger, nel 1999, in relazione alla situazione tedesca, egli si disse favorevole a due condizioni: che i richiedenti aderissero alla Costituzione, e che vi fossero garanzie che non si trattasse di un indottrinamento, ma un'informazione equilibrata e oggettiva sull'islam. Esiste infatti - osserva - il rischio paventato dal cardinale Bagnasco, quello di creare anche sul nostro territorio delle enclavi etniche, e bisogna fare attenzione alle scuole confessionali con influenze radicali».

A suo giudizio, invece, «l'ipotesi in discussione potrebbe favorire, invece, la crescita di un islam pienamente italiano».