19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Il Vaticano apre all'ipotesi di una ora di religione musulmana

Cardinale Martino: «Sì a ora di religione islamica a scuola»

Per il Presidente del Pontificio consiglio Giusitia e pace: «E' diritto, come libertà di conversione. No se un solo bambino»

Città del Vaticano - Il Vaticano apre all'ipotesi di una ora di religione musulmana a scuola e, per bocca del cardinale Renato Raffaele Martino, sottolinea che, assicurando i debiti «controlli», si tratterebbe, oltre che di un «diritto», di un meccanismo che permetterebbe di evitare che i giovani di religione islamica finiscano nel «radicalismo».

«Se si ammettono gli immigrati, essi vengono con la loro cultura e la loro religione e devono inculturarsi nel paese dove arrivano», spiega il presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace ad Apcom. «A meno che non scelgano di convertirsi al cristianesimo - perché la libertà di religione è un principio sancito da Dichiarazione dei diritti dell'uomo - se scelgono di conservare la loro religione hanno diritto ad istruirsi nella loro religione», afferma il cardinal Martino.

«E' un loro diritto». Il porporato non manca di sottolineare il rischio che, in assenza di un'ora di Corano a scuola, i ragazzi di religione musulmana scelgano una scuola confessionale a rischio di influenze radicali. «Se c'è questo pericolo e se l'ora di religione musulmana è inserita in un sistema con tutti i controlli necessari - spiega - penso sia meglio che non andare a finire nel radicalismo».

Il «ministro» del Vaticano per le questioni attinenti alla Giustizia e la pace pone una condizione alla possibilità di introdurre l'ora di islam nella scuola pubblica: «E' necessario che ci sia il numero sufficiente di alunni. Se c'è un solo bambino musulmano, è più opportuno che ci pensino i genitori».