20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Discorso a Francoforte all'inaugurazione dello spazio italiano alla Fiera del libro

Fini: «Basta politica astiosa, serve confronto sereno»

Per il Presidente della Camara «dialettica deve fondarsi su convinzioni morali e non su polemiche»

FRANCOFORTE - «La dialettica politica deve fondarsi su un solido ancoraggio culturale e morale che ne impedisca la degenerazione nella polemica astiosa, diseducativa, fine a se stessa». Il discorso a Francoforte di inaugurazione dello spazio italiano alla Fiera del libro è occasione per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, per tornare a invocare un abbassamento dei toni nella politica italiana.

«Oggi - dice Fini alla platea di editori italiani - ci sarebbero, almeno in teoria, le condizioni per un confronto sereno e civile» perché «la fine delle ideologie ha liberato le identità dalle gabbie del passato». E, per Fini, «occorrerebbe cogliere questa storica opportunità con una proposta di alto profilo civile».

«L'educazione alla lettura - sottolinea il presidente della Camera nel suo discorso - è un momento essenziale della più vasta promozione della cultura che è uno dei principi fondamentali della Costituzione» e «poiché in Italia di Carta costituzionale si parla tanto e ogni giorno, io - scandisce il presidente della Camera - auspico che essa venga conosciuta e ricordata in tutti i suoi principi fondamentali». E, da questo punto di vista, la diffusione della cultura e in particolare della lettura, possono fare molto per riscattare il nostro Paese.

«Cittadini più e meglio informati - conclude Fini nel suo discorso - sono fattore di crescita per la democrazia. Quanto più ampia e diffusa la circolazione di idee, valori, culture, tanto più alto risulterà il livello del dibattito pubblico e della partecipazione democratica. Perché la politica deve tornare a essere percepita dai cittadini come confronto di idee e visioni della società, oltre che come necessario governo di processi economico-sociali e come saggia amministrazione delle risorse». In finale, dunque, «sostenere la domanda di cultura politica è un alto servigio reso alla democrazia e alla società del nostro Paese» e «scommettere sul libro - assicura Fini - significa credere nell'Italia civile».