Minzolini: «Sono direttore istituzionale, non dimezzato»
Questa la replica alle domande della Vigilanza RAI. Il direttore del TG1 si dice disposto a discutere sulle regole
ROMA - «Sono un direttore istituzionale, può sembrare una provocazione ma è così. E se sono il primo ad accettare le regole, a discuterne, non voglio essere dimezzato rispetto ad altri». Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini replica così alle domande che gli sono state rivolte in commissione di Vigilanza.
Nella sua replica Minzolini ha ricordato i suoi due editoriali, il primo sul caso escort, l'altro sulla manifestazione per la libertà di stampa.
Caso escort - Nel primo caso «ho cercato di inquadrare nel servizio pubblico quello che è successo quest'estate» senza seguire «la logica di qualunque giornale, di Repubblica o del Giornale ad esempio» perché «qui non ci sono verità acquisite». Perché, ha ribadito, «non c'era nessuna inchiesta su un personaggio pubblico». «Avrei potuto riproporre la cosa come servizio pubblico, ma facendo un'operazione non istituzionale. Perché quello che c'è stato in questo Paese è uno scontro tra poteri mediatici» e «nel meccanismo mediatico non importa vedere se c'è stato reato o meno, ma introdurre comunque la vicenda, arrecando un danno». Minzolini ha sottolineato come «del caso Noemi non si sappia più nulla».
Quanto all'editoriale sulla manifestazione per la libertà di stampa, «dire una cosa del genere dovrebbe far alzare ogni direttore per dichiarare che non è così», cosa che lui dice di aver fatto «altrimenti avrei ammesso di essere dimezzato».
Quanto alle regole, «benissimo discuterne, ma non si può liquidare la cosa dicendo che il Tg1 deve fare servizio pubblico e il resto no, altrimenti sarei dimezzato».