23 aprile 2024
Aggiornato 14:00
«I media sono essenziali, ma siano responsabili»

Bagnasco: «Da media anticlericalismo, si vuole Chiesa muta»

Il Presidente della CEI: «Non possiamo venir meno a nostra missione, no minacce a laicità»

ROMA - C'è stata «una lettura parziale e non di rado francamente scorretta» di alcuni interventi del Papa, che «induce a domandarsi se in alcune componenti della cultura e dei mezzi di informazione non si stia facendo strada un anticlericalismo interessato a nascondere il vero volto della Chiesa e a distorcere il significato del suo messaggio».

A denunciare l'atteggiamento è il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, intervenuto all'Assemblea plenaria dell'episcopato europeo in corso a Parigi.

Amicizia - Soprattutto sulle questioni etiche, sostiene Bagnasco, la Chiesa viene dipinta come «nemica dell`uomo e indifferente ai suoi bisogni, oscurantista e contraria alla razionalità scientifica». Mentre «segnalare i rischi che la mancanza del rispetto incondizionato per l`essere umano può comportare per la dignità dell`uomo non è certamente segno né di ostilità verso la scienza né di ottusa resistenza verso il moderno; è compito della Chiesa segnalarli, la loro segnalazione è piuttosto un sintomo di sollecitudine e di amicizia: l`amico non può non segnalare un pericolo».

Pericolo «relativismo» - «Si vorrebbe forse da parte di taluni ambienti - ragiona ancora Bagnasco - una Chiesa o supinamente allineata sull`opinione che si autoproclama prevalente e progressista, o semplicemente muta. Le linee di demarcazione chiare, che impongono scelte a volte laceranti per le coscienze e quasi sempre non facili, non sono certamente in sintonia con un mondo dove la relatività (o il relativismo) dell`etica e della morale sottrae la scelta alla coscienza per consegnarla in un limbo dove tutto è al di là del bene e del male».

E la Chiesa «non può venire meno alla propria missione«, rivendica il numero uno della Cei. «Esprimere liberamente la propria fede, partecipare in nome del Vangelo al dibattito pubblico, portare serenamente il proprio contributo nella formazione degli orientamenti politico-legislativi accettando sempre le decisioni prese dalla maggioranza non può essere scambiato per una minaccia alla laicità dello Stato», mette in chiaro Bagnasco.