26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Cooperazione. Marche

La cooperazione marchigiana tra nuovi scenari economici e sociali

Al Teatro Lauro Rossi di Macerata si è svolta la quinta Conferenza regionale della cooperazione

MACERATA - Al Teatro Lauro Rossi di Macerata si è svolta la quinta Conferenza regionale della cooperazione. Evento che ha messo a fuoco il rilancio dei valori cooperativi attraverso le esperienze maturate dalle imprese e dalle organizzazioni del Movimento cooperativo. Dopo i saluti del sindaco e del presidente della Provincia di Macerata, Giorgio Meschini e Franco Capponi, hanno partecipato al dibattito, fra gli altri, gli assessori regionali, Paolo Petrini, Fabio Badiali, Pietro Marcolini, Sandro Donati, quest’ultimo con delega alla Promozione e Cooperazione, il consigliere regionale, Katia Mammoli, il delegato della Cooperstudi, Fabrizio Lucani, il docente dell’Università «La Sapienza» di Roma, Primo Mario Salani e il rappresentante delle Associazioni cooperative regionali,Simone Mattioli.

Durante i lavori della conferenza si è voluto delineare il ruolo degli Enti Locali e della Regione nel rendere protagonista la cooperazione che può far leva nella salvaguardia dei posti di lavoro, per lo sviluppo di nuova occupazione e nella creazione di innovative iniziative imprenditoriali. «Il sostegno alla cooperazione – ha detto Donati durante il suo intervento - è per la Regione Marche un elemento rilevantissimo nella strategia di arginare la crisi e aprire una nuova fase di sviluppo. Durante i sei anni di attuazione della legge regionale sono stati finanziati circa 550 progetti, presentati da 322 cooperative di tutte le province, su 880 richieste pervenute. Tra queste ben 140 sono state proposte da nuove cooperative per circa 1.100 nuovi occupati, con uno stanziamento complessivo di circa 13 milioni di euro. A fronte dei finanziamenti concessi possiamo stimare un impatto di investimenti, capitalizzazione effettuata e spese sostenute da parte delle cooperative, per circa 70 milioni».

«Quanto abbiamo fatto – ha concluso l’Assessore -si colloca su tre assi di attività centrali per il rafforzamento delle imprese: sostegno alla capitalizzazione, accesso al credito agevolato e contributi a fondo perduto». «Nell’ultimo periodo – ha sottolineato Badiali – alcune aziende in crisi hanno costituito delle cooperative assorbendo così circa 200 dipendenti. Questa è stata un’ottima risposta e un’ottima strategia sul fronte occupazionale». Sulla stessa scia anche Marcolini che ha indicato la «duttilità e la flessibilità delle cooperative e la revisione del Fondo sociale europeo a sostegno della nuova occupazione con la realizzazione di nuove imprese cooperative» e Petrini che ha sottolineato la necessità di differenziare il più possibile la produzione, riqualificando la gestione delle attività delle cooperative e presentandosi in maniera riconoscibile al consumatore».

I contributi concessi coprono, con eccezioni dovute alla normativa comunitaria, quasi tutti i settori economici. Circa il 70% delle cooperative beneficiarie appartiene ai servizi. Le imprese cooperative marchigiane attive sono cresciute fortemente negli ultimi decenni. Nel 2007 risultavano 165mila soci delle imprese cooperative con oltre 23.000 addetti. Imprese che operano in ogni campo, ma specialmente in agricoltura, nella pesca, nel manifatturiero, nei trasporti e logistica, nei servizi sociali, nell’abitazione e nel consumo.

Per il 2009 sono appena scaduti gli ultimi due bandi. Uno destina circa 250mila euro al finanziamento di progetti sperimentali localizzati nei comuni del Piceno e del distretto della meccanica, territori che maggiormente stanno subendo la crisi occupazionale; l’altro prevede circa 170mila euro per il finanziamento di iniziative sperimentali nel campo della internazionalizzazione, delle aggregazioni o nuove forme di cooperazione tra utenti. La Regione Marche è intenzionata nel lavorare, in accordo con le associazioni, per la messa a punto di un programma complessivo. Tra le iniziative c’è il sostegno alle cooperative in relazione alle misure anticrisi, il supporto al tessuto produttivo regionale e alle difficoltà del credito, la nascita di nuove cooperative con imprenditorialità fresche per la salvaguardia occupazionale.