Brunetta «contro» i fannulloni della PDL
«C'è un paese che, pur con tutte le sue contraddizioni, ha voglia di modernità, giustizia sociale, di inclusione, di crescere»
ROMA - Il Ministro Renato Brunetta e il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, lanciano un manifestino per la fase 2 del Popolo della Libertà perché, spiega il Ministro in una intervista a Libero, «bisogna fare il rilancio del partito sul terreno delle idee».
«Io e Capezzone partiamo dall'analisi impietosa di chi sta con le élites parassitarie e potenzialmente golpiste. E subito dopo ci occupiamo del 'che fare' con una proposta che crediamo possa essere feconda», osserva Brunetta. «Adesso - aggiunge - aspettiamo risposte da tutto il Pdl e pure dalla Lega, dai tanti 'malpancisti' che sentono il bisogno di un dibattito come Gianfranco Fini, Giorgio La Malfa, Marcello Pera. Ma deve essere chiaro da subito dove si sta. Da un parte c'è un paese che, pur con tutte le sue contraddizioni, ha voglia di modernità, giustizia sociale, di inclusione, di crescere. Dall'altra c'è un paese minoritario ma sovra-rappresentato, che difende la rendita parassitaria, i privilegi, la cattiva burocrazia, il cattivo sindacato, le cattive banche: bisogna schierarsi. O di qua o di là».
Le «sfide strategiche» del Pdl, secondo il manifesto di Brunetta e Capezzone, devono essere: il federalismo fiscale, l'attuazione di un piano per il Sud, una politica estera di rilancio della nostra economia, l`avvio della detassazione della contrattazione di secondo livello, la ripresa di un percorso di liberalizzazioni, una maggiore possibilità di scelta per il cittadino e insieme di concorrenza tra pubblico e privato, nei settori della scuola, dell`università e della sanità, attraverso i meccanismi del 'buono' o del credito d`imposta. Poi presidenzialismo, monocameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, abolizione delle Province.