12 ottobre 2025
Aggiornato 16:30
L’lpasvi protesta contro il Decreto legislativo

Vaccinazioni in farmacia, stop agli infermieri

La presidente della Federazione dei collegi Ipasvi Annalisa Silvestro critica la versione del Decreto legislativo in discussione al Senato

ROMA -  Gli infermieri italiani criticano il Decreto legislativo sui servizi in farmacia in discussione al Senato, che riduce significativamente la possibilità di ottenere prestazioni infermieristiche direttamente all’interno delle farmacie.

Nello schema di Decreto legislativo reso noto e illustrato la scorsa settimana alla Commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama dal relatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), la collaborazione tra infermieri e farmacie è proiettata prevalentemente alle prestazioni a domicilio.

 «L’attuale testo del Decreto legislativo – afferma Annalisa Silvestro, presidente dell’IPASVI – svuota di significato la presenza degli infermieri in farmacia, prevedendo di fatto prevalentemente l’assistenza domiciliare. Con questa limitazione, non indicata dalla delega e di cui non esiste base giuridica o professionale, si depotenzia la grande carica innovativa che questo decreto potrebbe avere a vantaggio dei cittadini».

Il Decreto legislativo sui nuovi servizi erogati dalle farmacie di comunità è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 luglio ed è adesso al vaglio delle Commissioni competenti del Senato e della Camera. Contrariamente alle aspettative, il testo limita per le farmacie la possibilità di avvalersi di infermieri per lo svolgimento delle prestazioni infermieristiche tra cui anche le vaccinazioni. A tale prospettiva si erano dichiarati contrari i medici di famiglia.

«Siamo di fronte a un pasticcio, causato forse dal fatto che si è voluto dare riscontro a gruppi evidentemente poco interessati all’opportunità che i cittadini fruiscano di un servizio infermieristico capillare, come quello garantito attraverso le farmacie», afferma Silvestro. «Noi comunque ci batteremo affinché, nella versione finale del Decreto che verrà rinviato al Governo, cadano queste immotivate limitazioni all’attività degli infermieri e venga assicurato un servizio che risponda alle esigenze dei cittadini».