6 maggio 2024
Aggiornato 02:31
Caso Eluana Englaro

Giudici amministrativi: accuse inaccettabili da politica

Maggio: «Non ci possono accusare di pregiudizio ideologico»

ROMA - L'Associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma) «deve registrare ancora una volta e con rammarico interventi e prese di posizione inaccettabili da parte di autorevoli esponenti del mondo politico» su una sentenza resa dal giudice amministrativo «su temi dal rilevante impatto sociale», quale quella pronunciata dal Tar Lazio, Sezione III quater sulla direttiva Sacconi originata dal c.d. 'caso Englaro' (Tar Lazio 12 settembre 2009 n°8650).

«Tutte le sentenze - afferma in una nota Alessandro Maggio, Segretario Generale dell'Anma - sono evidentemente suscettibili di critica, ma non è accettabile che si imputi ai giudici di assumere decisioni dettate da pregiudizi ideologici o ancor più da volontà di condizionare in qualche modo le scelte politiche, atteso che, al contrario, tutte le pronunce costituiscono esclusivamente applicazione delle norme di diritto ed in primis della Costituzione.

Nello specifico, inoltre, non può non rimarcarsi che solo una non meditata e poco attenta lettura della sentenza - prosegue la nota dei giudici amministrativi - può aver portato ad affermare che essa si frutto 'della fantasia della giustizia amministrativa' o che 'incarni in sè il virus del totalitarismo', tenuto conto, che i giudici si sono limitati ad applicare principi pacifici in tema di riparto di giurisdizione, alla stregua dei quali non sono entrati nel merito della controversia».