6 maggio 2024
Aggiornato 11:00
La liquefazione del sangue fu annoverata, per la prima volta, nel 1389

Napoli, rinnovato «miracolo di San Gennaro»

Il sangue del martire si è liquefatto alle 9.56

NAPOLI - Alle 9.56 si è rinnovato, nella cattedrale di Napoli, il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. Nell'ampolla tenuta in mano dall'arcivescovo della città, cardinale Crescenzio Sepe, il sangue si è sciolto come accade ogni anno nel giorno della celebrazione della festività del santo patrono partenopeo e campano.

Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l'anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell'anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

La liquefazione del sangue fu annoverata, per la prima volta, nel 1389 e da quel momento studiosi, religiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno tentato di dare una spiegazione scientifica al prodigio. Nel corso dei secoli, però, i fedeli non hanno mai smesso di ritenere l'evento prodigioso come un vero e proprio miracolo, segno della protezione dal cielo. Secondo la tradizione popolare, infatti, il tempo e l'intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città. Il ritardo nella liquefazione o l'assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere e invocazioni, viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani.

Il sangue è custodito in un'ampolla conservata in una cappella del duomo di Napoli e si ritiene che fosse stato raccolto da una pia donna che lo consegnò all'allora vescovo partenopeo. I grumi rappresi, scuri e solidi si sciolgono, però, in tre occasioni. Il sangue, infatti, ribolle e assume il colore rosso vivo. Fatto che si è verificato anche questa mattina per la gioia dei tanti fedeli assiepati dentro e fuori la cattedrale. Napoletani che hanno salutato l'avvenuto miracolo con applausi e sventolii di fazzoletti bianchi.