Rifiuti: parlare di iniquità è riduttivo
Federconsumatori: «Mentre si da il via allo scudo fiscale, i cittadini pagano tasse sulle tasse»
ROMA - «Mentre il Governo da il via allo scudo fiscale, facendo rientrare impunemente ingenti capitali occultati all’estero, milioni di famiglie, il 25% della popolazione, hanno pagato per anni una vera e propria tassa sulla tassa» – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori – Parlare di iniquità, in questo caso, è riduttivo».
Oggi, oltre 6 milioni di famiglie residenti in circa 2000 comuni italiani, che, dal 1999 al 2008, hanno dovuto pagare l’IVA di troppo sulla tassa sui rifiuti, devono avere indietro quanto versato in più del dovuto.
La Corte Costituzionale, infatti, con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, ha stabilito che la TIA è una «tassa» e non una «tariffa», e che, pertanto, sulla stessa non è applicabile l’IVA.
Si riconosce, così, del tutto illegittima l’IVA al 10% applicata dai comuni interessati sulla TIA, per la quale, oggi, i cittadini possono chiedere il rimborso.
La stima di tale spesa non è affatto di poco conto e, secondo quanto indicato dall’ultimo rapporto APAT, è stimabile che, tra famiglie ed aziende, la partita viaggi intorno ai 200-230 milioni di Euro all’anno.
Per una famiglia che paga 250 Euro all’anno di TIA, quindi, la restituzione corrisponderebbe a 25 Euro l’anno, che vanno moltiplicati per il numero di anni in cui si è pagata la TIA.
Alla luce di tale situazione, Federconsumatori, chiede a Governo e Ministero delle Finanze di dare disposizioni attuative, affinché si dia piena applicazione alla sentenza:
- facendo cessare l’assoggettamento ad IVA già dalla prossima bolletta della TIA,
- mettendo in moto il meccanismo di rimborso per restituire alle famiglie quanto illegittimamente sottratto.
Federconsumatori, attraverso i suoi sportelli dislocati sull’intero territorio nazionale, mette a disposizione l’assistenza ed i moduli necessari per la richiesta immediata della cessazione di applicazione dell’IVA sulla TIA e per il rimborso delle somme pagate e non dovute.