26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La preapertura della stagione venatoria è fissata al primo settembre

Caccia, Lipu boccia preapertura: rischi per uccelli in 7 regioni

Sette specie sono classificate come «in declino», come la Quaglia

ROMA - La preapertura della stagione venatoria è fissata al primo settembre ma già insorgono le organizzazioni ambientaliste. La Lipu, in particolare, boccia i calendari venatori paventando «rischi per la natura» in quanto «sparando in preapertura si condannano a morte gli uccelli che hanno appena terminato la nidificazione in Italia, perché in questo periodo i migratori non sono ancora arrivati nel nostro Paese».

Lipu-BirdLife Italia denuncia rischi in sette regioni: Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia che «hanno - ricorda in una nota - in calendario tra le cinque e le sei giornate di preapertura». Liguria, Piemonte e le province autonome di Trento e Bolzano, apriranno invece la stagione venatoria solo domenica 20 settembre, data ufficiale di avvio della nuova stagione.

Diciassette in totale le specie di uccelli che le regioni italiane indicano come cacciabili in preapertura. Sette delle quali, pari al 47% del totale, sono classificate «Spec» da BirdLife International come specie in declino: Tortora, Quaglia, Allodola, Beccaccino, Marzaiola, Mestolone e Codone. «Tali specie - secondo l'associazione - andrebbero escluse subito dai calendari venatori, sia in preapertura ma anche per l'intera prossima stagione venatoria».

Non mancano i paradossi: le Marche hanno inserito il Codone nelle specie cacciabili senza tener conto che la specie non nidifica nella regione e come migratore non è ancora arrivato nel nostro Paese. Anche la Basilicata indica la Cornacchia nera come cacciabile ma si tratta di una specie presente solo sull'arco alpino, e che «rischia di essere confusa con la specie protetta Taccola che le somiglia».

Le regioni «peggiori» sotto il profilo della tutela delle specie di uccelli in declino, prosegue la Lipu, sono Friuli Venezia Giulia e Marche, con «quattro specie di uccelli cacciabili 'in declino' inserite nei calendari venatori della preapertura». In generale, le regioni con il maggior numero di specie di uccelli cacciabili sono la Basilicata e il Molise (10 specie ciascuna) e l'Umbria (nove specie).