28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
L'indagine è partita verso la fine del 2008

Usura, a Bari commercialista vittima di un suo cliente

Interessi annui fino al 50%, imprenditore usuraio fermato dai Cc

BARI - Interessi annui fino al 50%, imprenditore usuraio fermato dai carabinieri: la vittima il suo commercialista. «A te, se non ti faccio cambiare io mestiere, non te lo fa cambiare nessuno. Quando prendo e ti cambio i connotati, non è che ti devi chiamare più commercialista? ti devi chiamare ragioniere piccolo, piccolo?», così una voce al telefono e l'altra risponde: «? Queste sono le mille? più mille? La restante parte a fine mese te la do? dammi qualche tempo? Dammi qualche giorno di tempo e te li do...».

Sono queste alcune frasi intercettate dai carabinieri della compagnia di Triggiano, durante una mirata attività investigativa che ha portato, questa mattina, al fermo di un 40enne imprenditore di Noicattaro, con l`accusa di usura. La sua vittima era proprio il commercialista che gestiva la contabilità dell`azienda di cui l`impresario era socio.

L`indagine - spiegano i carabinieri del comando provinciale di Bari - è partita verso la fine del 2008, dopo la chiusura d`alcune attività imprenditoriali nel comune di Noicattaro, e in poco tempo ha accertato l`esistenza di un`organizzazione criminale radicata nel quartiere San Paolo di Bari che secondo le accuse si serviva proprio del 40enne quale procacciatore di clienti, di persone in difficoltà residenti nel comune dell`hinterland barese.

Tutto è cominciato nel mese di aprile, quando la vittima, un commercialista del luogo addetto alla contabilità dell`azienda di cui l`aguzzino era socio, trovandosi in un momento di difficoltà economiche, si è rivolta proprio all`imprenditore a cui era legato da rapporti di lavoro. Lo «strozzino», mettendosi a disposizione del libero professionista, gli ha prestato 50mila euro, con la pretesa di ottenerne in restituzione 75mila in dieci rate mensili da 7500, comprensive di interessi e richiedendo, a garanzia dell`operazione, la contestuale consegna di 2 assegni in bianco.

Così è cominciato un vero e proprio calvario per la vittima, più volte contattata direttamente dall`aguzzino con continue minacce finalizzate a sollecitare il pagamento della rata dovuta. I numerosi incontri tra i due avvenivano principalmente nella zona industriale di Noicattaro o nei pressi del locale palazzetto dello sport. Il 40enne si raccomandava con il commercialista di restituirgli il denaro esclusivamente in contanti, e gli impartiva disposizioni e ordini su come esprimersi durante eventuali conversazioni telefoniche, «?l`avvocato ha detto né assegni? né cambiali? stai fermo? ad incassarli non se ne parla proprio?», oppure «quando chiami? dici vieni a prenderti le buste paghe?».

Al termine dell'ultimo incontro, mercoledì, i carabinieri sono intervenuti e hanno perquisito l'imprenditore, aveva con sè oltre ai 2.000 euro appena ricevuti dalla vittima, diversi documenti contabili che lo inchiodano. L'imprenditore è stato così sottoposto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Bari ed è stato portato nel carcere di Melfi.