18 aprile 2024
Aggiornato 18:30
La nuova sfida del Cavaliere

Berlusconi: piano straordinario contro «le forze del male»

«Sarà definitivo e a lungo termine, come governo»

ROMA - La nuova sfida del Cavaliere: battere le «forze del male«. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipa per la prima volta al Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica riunito come ogni anno il 15 agosto al Viminale. Non parla molto, questa volta, e presto lascia la parola prima al ministro dell'Interno Roberto Maroni e poi al Guardasigilli Angelino Alfano. Ma ha pronto il suo annuncio: a settembre il governo varerà un piano «straordinario» per la sicurezza. E sarà a lungo termine, come d'altra parte lo stesso Esecutivo, che - assicura - durerà altri 4 anni.

Il premier si dice subito soddisfatto per il lavoro «così interessante e utile» che è stato fatto durante l'incontro e spiega che «a breve scadenza» ce ne sarà un altro. Poi, senza indugiare, annuncia: «Riteniamo che questo governo che ha la fortuna di essere sostenuto da una vasta e solida maggioranza, avrà la possibilità di restare in carica per altri 4 anni e quindi credo che incomba al governo stesso l'onere di mettere a punto un piano a lungo termine e definitivo per il contrasto alle forze del male».

Quale siano esattamente le forze del male, Berlusconi lo spiega poco dopo: «Non soltanto la criminalità diffusa, ma anche quella organizzata». Per vincere la sua nuova battaglia il Cavaliere è pronto a ribadire al responsabile del Viminale il suo vaticinio («se vuoi passare alla storia puoi farlo dando un colpo alla mafia e alle altre organizzazioni criminali) e a schierare «l'esercito del bene». Oltre che quella che definisce «l'Antimafia delle leggi contro l'Antimafia delle chiacchiere».

Ma non solo. C'è anche la necessità di dare una risposta alla domanda di sicurezza personale che arriva dai cittadini. «Uno Stato come primo impegno - ha detto il premier - ha quello di difendere i propri cittadini da attacchi esterni, e per questo c'è l'esercito, e dagli attacchi interni delle forze del male schierando le forze del bene».

Questo è quanto il premier ci teneva a dire. Questa volta, poi, viene graziato anche dalle domande: solo due, mentre Maroni è gettonatissimo. Visto che si parla di mafia e sicurezza, un giornalista di Repubblica (che Berlusconi dice di non leggere più «da molto tempo«) domanda perchè il Consiglio dei ministri non abbia ancora preso una decisione sullo scioglimento del Comune di Fondi. «Nessun esponente del consiglio comunale o della giunta - è la spiegazione - è stato raggiunto da avvisi di garanzia» e quindi «sembrava un provvedimento estremo». Poi il premier difende l'Arma dei carabinieri finita nel mirino dopo l'articolo di Giorgio Bocca. Si dice sicuro che il corpo non ne sarà intaccato e anzi che è «l'istituzione più amata dagli italiani». Basta questo spunto per lanciare l'ennesimo attacco ai media prima di congedarsi. «Purtroppo - sentenzia - il periodo estivo vede molte polemiche che non hanno riferimento alla realtà. La realtà dei media è diversa dalla realtà vera».