23 aprile 2024
Aggiornato 14:30
«Ho letto che Tremonti è offeso con me, mi dispiace»

Miccichè: «Tremonti è un leghista, ascolti chi conosce meridione»

«Non c'entra il potere personale, ora aspetto incontro con Premier»

ROMA - «Ho letto che Tremonti è offeso con me, mi dispiace. Io non l'ho mai insultato, ho solo fatto un'analisi reale: ho detto che è un ministro leghista che ama più il Nord del Sud». Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio in prima linea nella critica alla politica del governo nel Mezzogiorno, ribadisce il suo giudizio sul ministro dell'Economia: «Che non ci sono soldi è un conto, che lui ritenga più urgente pagare le quote latte che finire una strada in Sicilia è un altro», spiega l'esponente siciliano.

Intervistato dalla Stampa, l'ex coordinatore di Forza Italia in Sicilia conferma che questa sera incontrerà Silvio Berlusconi: «Voglio capire cos'ha da dirmi. Perchè ha incontrato alcuni ministri e non la Prestigiacomo. Vedremo cosa si sono detti in quel vertice, spero ci sia una sorpresa. Non c'è dubbio che la parola di Berlusconi ha un peso notevole: ma aspetto quest'incontro...». Sulle soluzioni prospettate, Miccichè spiega che «sulla carta i fondi Fas ci sono, poi spero che siano veri...».

Poi assicura di non ambire ad un ministero: «Non lo accetterei. A me interessano i fatti, non il posto da ministro». Così come «non credo molto a questa cabina di regia, per cui spero che non esista. Il ministro dell'Economia e il presidente del Consiglio dovrebbero semplicemente ascoltare chi ne capisce di Sud, e poi sicuramente farebbero le scelte migliori». Sull'ipotizzata Consulta per il Mezzogiorno di cui potrebbe assumere la guida, dice: «Non so cosa sia, non capisco a cosa possa servire: me lo spieghino e vediamo se ha un senso».

Infine precisa: «La lettera a Berlusconi era riservata, mi dispiace molto che sia venuta fuori. L'ho scritta domenica notte, dopo le dichiarazioni in cui Berlusconi parlava di richieste di potere personale. Il mattino dopo lui mi ha chiamato e mi ha detto di aspettare». E «ormai è ben chiaro al premier che tutto quel che ho fatto non è stato per risultati personali».