25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Il sindaco di Venezia replica alle critiche del ministro Brunetta

Cacciari: con fondi legge speciale niente cartelloni a Venezia

«Brunetta si impegni per per farci avere quei soldi»

VENEZIA - Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, replica alle critiche del ministro Renato Brunetta sulla gestione della città («svenduta e mercificata«).
«Visto che lui è al Governo, - risponde Cacciari sul sito del Comune - intanto potrebbe impegnarsi per farci avere i soldi della legge speciale, senza i quali la città non ce la fa ad andare avanti; non lo dico solo io, lo dicono il Magistrato alle Acque, il Consorzio Venezia Nuova, la Soprintendenza, la Magistratura...«

DEGRADO CULTURALE - Il sindaco-filosofo, poi rincara: «Se avessimo quei soldi, potremmo togliere un po' di quel materiale pubblicitario, che adesso ci serve per fare quei lavori indispensabili per i quali lo Stato non ci dà più soldi...» E sul degrado culturale denunciato dal ministro, risponde: «Ma dove, in che città? Venezia è al centro dell'attenzione mondiale e del dibattito mondiale sulla cultura, la stampa di tutto il mondo sta frequentando Venezia e ne scrive, c'è chi parla di un nuovo «rinascimento»... Chi contesta questo fa soltanto campagna elettorale, banale campagna elettorale».

GRANDI PROGETTI - «E quanto a strategia complessiva sulla città - continua Cacciari - vorrei ricordare, per concludere, che sui grandi progetti, sulle cose davvero serie - dal Palazzo del Cinema e il rilancio del Lido al Vallone Moranzani, dal Quadrante di Tessera al tavolo per la chimica a Marghera agli interventi contro l'emergenza idrica in terraferma - sui grandi tasselli della strategia di fondo, il Comune, la Regione, la Provincia hanno sempre collaborato e continuano a collaborare. Questi sono i fatti!». Il sindaco di Venezia risponde anche al Governatore della regione Veneto Giancarlo Galan. «Mi ero ripromesso di non rispondere più alle sparate - divertenti quanto disinformate - del governatore Galan, - scrive sul sito Cacciari - ma le sue ultime sortite su pantegane, gabbiani e dintorni, per la loro profondità meritano una qualche precisazione».

PROBLEMA RATTI - «Sul fronte della lotta alla proliferazione dei ratti - continua Cacciari - Galan ignora che il Comune opera con un tavolo tecnico, sotto la direzione strategica del Settore veterinario dell'Azienda Ulss; ignora che nei soli primi sei mesi del 2009 sono stati effettuati oltre 2.500 interventi per oltre 16.000 trattamenti, e che nel 2008 sono stati stanziati, per il complesso di tali attività, 720 mila euro».

Per Cacciari «Galan ignora ciò che tutti sanno (non dico gli studiosi e gli esperti di etologia ma anche coloro i quali guardano distrattamente qualche documentario) sul tema della proliferazione dei gabbiani, ovvero che in quasi tutti i grandi centri urbani di mare, e non solo in quelli, tali volatili stanno guadagnando territorio, attratti dalla disponibilità di cibo, tanto più maggiore nei centri a forte presenza turistica».

«Che senso ha farne un «caso» veneziano? Ancora, il governatore tace sul fatto che la lotta alla proliferazione dei colombi ha registrato un forte successo, riconosciuto da tutti, anche con una drastica riduzione della loro pressione e dei conseguenti danni in tutta l'area marciana. Infine, la chicca sui disservizi Telecom al Lido: anche questi posti in carico all'Amministrazione comunale! Come paraocchi, come fissazione maniacale non c'è proprio male».

SETTORE EDILE VENEZIANO - «Come mai Galan, ad esempio, - prosegue il sindaco di Venezia - non vede la progressiva chiusura dei cantieri di legge speciale, che sta mettendo a rischio tutto il settore edile veneziano e sta penalizzando fortemente tutta l'economia delle imprese cittadine? Nel suo passeggiare dal centro storico al Lido, era distratto dai gabbiani e dalle pantegane? Eppure anche lui faceva parte di quel Comitatone che il 22 dicembre dello scorso anno aveva deciso di rifinanziare la legge speciale con 38 milioni di euro, con stanziamento dei fondi da parte del Cipe nella prima seduta utile, a metà gennaio: certo non era stato precisato l'anno, visto che quei soldi non sono ancora arrivati! E perché il Governo - conclude - non rispetta le decisioni del Comitatone?«