29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Allarme spesa sanitaria

Errani: «Governo blocchi tagli alle regioni o salta tutto»

«Fondo 2010-2011 sottostimato. Così si riduce assistenza sanitaria»

ROMA - «Il governo ci dica quello che vuole fare: non in documenti riservati fatti filtrare strumentalmente, ma chiaramente. E se vuole tagliare il fondo per il 2010-2011 deve anche dire se si riducono i livelli di assistenza sanitaria: secondo me è una scelta sbagliata ma deve prendersi delle responsabilità».

Lo dice il presidente della regione Emilia-Romagna e presidente della conferenza stato regioni, Vasco Errani, in una intervista alla Stampa a proposito dell'allarme spesa sanitaria lanciato ieri dal ministero del Welfare attraverso un documento riservato.

FINANZIAMENTO SOTTOSTIMATO - «Io non so niente di quel documento - afferma Errani - so di certo che un effetto devastante ce l'avrà la scelta del finanziamento 2010-2011 fatta dal governo, come noi denunciamo da tempo. Riteniamo sia un finanziamento sottostimato almeno di sette miliardi in quei due anni. E' chiaro che dovremo discutere questa cifra perché c'è un contesto di crisi ma c'è senza dubbio una sottostima rilevante. E il governo anziché fare documenti riservati per poi farli filtrare, deve fare quello che va fatto: aprire un tavolo sul patto per la salute e rispondere ai problemi altrimenti dica ai cittadini che si riducono i livelli di assistenza sanitaria».

DELEGA AL FEDERALISMO - «C'è un accordo firmato - fa sapere Errani - da me e Silvio Berlusconi sulla delega al federalismo fiscale: si prevedeva immediatamente dopo la convocazione di questo tavolo sul patto per la salute. E si partiva proprio dal fatto che il governo prendeva atto della sottostima rispetto al fabbisogno sanitario delle regioni».

SBAGLIATO COMMISSARIARE IN MOLISE E CAMPANIA - Il presidente della conferenza delle Regioni non condivide la scelta di commissariare la sanità di Molise e Campania: «C'erano le condizioni per giungere a un accordo in grado di garantire una efficace gestione dei piani di rientro. Invece si è scelta una strada che di fatto delinea un comportamento differenziato tra situazioni in partenza analoghe. Questo non è corretto».