12 ottobre 2025
Aggiornato 12:00
Italia-Libia

Fini: «Sui rifugiati Tripoli deludente e miope»

«Doveroso tenere alta l'attenzione sui diritti umani»

ROMA - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si dice deluso dalla risposta ricevuta dal suo omologo libico in merito alla richiesta di inviare una delegazione di parlamentari a visitare il centro di raccolta profughi in Libia.

Nel corso della cerimonia del Ventaglio, la terza carica dello Stato ha ricordato la lettera in cui prospettava «l'ipotesi concreta di costituire una delegazione mista di parlamentari italiani e libici che andasse in visita al centro di raccolta profughi che si trovano sul territorio libico per verificare il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e di coloro che si dichiarano rifugiati politici.

La risposta che ho ricevuto ve la leggo perché non merita particolari commenti: 'Sono d'accordo con lei - scrive l'omologo libico di Fini - sulla costituzione di una delegazione parlamentare mista formata dalla Camera dei deputati italiana e dal congresso generale del popolo della Grande Jamahiriyya ma non per i motivi che lei ha citato nella sua lettera. Non condivido le cause menzionate perché nei centri da lei citati non vi sono rifugiati politici. Il mio paese è stato lo Stato che ha emesso la grande carta verde per i diritti dell'uomo nel rispetto di tutti gli atti internazionali in materia quindi si tratta di una questione interna'».

«Definire la risposta inadeguata, deludente e politicamente miope di fronte a un dato di fatto credo sia dire poco», ha detto Fini. «E' doveroso nei rapporti tra i nostri paesi continuare ad avere attenzione per diritti dell'uomo, dei rifugiati e per ciò che attiene alle convenzioni internazionali».