7 giugno 2023
Aggiornato 10:30

Stupri Roma, Polizia frena: presto per risultati test Dna

Tre gli episodi che sembrano riconducibili allo stesso uomo

ROMA - La Questura frena: è presto per dire che il Dna dello stupratore che ha agito giovedì notte in un garage condominiale a Tor Carbone sia lo stesso di quello che un mese fa violentò una giornalista, sempre in un garage, alla Bufalotta. Gli investigatori, infatti sottolineano che per avere i risultati dei test del Dna sono necessari dai 12 ai 15 giorni, non solo: a quanto si apprende il dna dell'ultima violenza non sarebbe stato ancora inviato ai laboratori della scientifica.

Quello che però è certo è che si sta delineando il profilo di uno stupratore seriale, che è valso l'appellativo di 'stupratore del garage': indossa un passamontagna nero, un mephisto, mette lo scotch sulla bocca delle vittime per evitare che urlino, usa un coltello per minacciare ma non picchia e non infierisce sulle vittime, la violenza avviene in macchina e soprattutto il luogo è sempre lo stesso, un garage.

L'identikit fornito dalle vittime descrive un uomo con l'accento romano, tra i 30 e 35 anni, corporatura media, altezza 1,75. Non sembra scegliere la donna bensì il posto, una volta individuato si apposta aspettando una potenziale vittima.

Gli stupri che secondo le ipotesi investigative hanno la stessa mano sono tre: tra la violenza della Bufalotta e quella di Tor Carbone, si colloca un altro episodio, con le stesse modalità e l'uomo con il mephisto, la differenza è che in questo caso si trattava di un box auto privato e la violenza non fu consumata.

Gli investigatori stanno comunque analizzando tutti gli episodi che riguardano aggressioni in senso lato in un garage, e gli episodi sono molteplici ma solo tre appunto sembrano riconducibili allo 'stupratore del garage'.