26 aprile 2024
Aggiornato 07:30

L'allarme degli esperti: in estate +5% abusi sessuali su minori

La scuola chiude, i genitori lavorano: i bimbi spesso soli

ROMA - L'estate è la stagione in cui è più alto il rischio di abusi e violenze sui minori: scuola e famiglia allentano i controlli, così gli aggressori hanno gioco più facile nell'abbordare le loro piccole vittime e ogni anno in questo periodo si registra un incremento del 5% degli abusi sessuali. L'allarme arriva dai i massimi esperti nazionali riuniti a Pescara il 25 e il 26 giugno per il Convegno Nazionale interdisciplinare 'Abusi, maltrattamenti, violenze sui minori: i professionisti si interrogano', organizzato dalla Cooperativa Lilium di accoglienza e recupero di minori e promosso dalla cattedra di Psichiatria dell'università di Chieti.

Secondo recenti statistiche in Italia i casi di abuso e di maltrattamento contro i minori sono in costante aumento, con circa 1.000 denunce per violenza sessuale lo scorso anno. In circa il 70% dei casi le vittime sono bimbe, il più delle volte con meno di dieci anni (l'80% di tutti gli abusi riguarda piccoli con meno di 14 anni). E per violenza sessuale non si intende solo l'atto vero e proprio, ma anche i palpeggiamenti, le carezze spinte, l'esibizionismo. "L`aumento delle segnalazioni sembra riconducibile in parte a un reale aumento delle violenze e in minor misura a una maggiore sensibilizzazione dell`opinione pubblica sul tema grazie ai mass media - osserva Dominique Quattrocchi, direttore della Cooperativa Lilium - Per fortuna è aumentata anche l'attenzione da parte dei professionisti del sistema sociale, sanitario, educativo e giuridico che, a vario titolo, operano nel campo dell'abuso e del maltrattamento".

Resta il fatto che con l'arrivo dell'estate la scuola chiude i battenti, i genitori sono ancora presi dal lavoro e così i bambini sono lasciati spesso da soli, senza controllo. In mancanza di punti di riferimento, aggravata dall`allentarsi generalizzato delle relazioni dirette con i familiari stretti, gli aggressori riescono a far breccia più facilmente. Anche perché spesso 'l`orco' si nasconde proprio fra le persone vicine al bambino: nell`80% dei casi l`autore degli abusi non è uno sconosciuto ma un parente, un insegnante, un allenatore sportivo, un baby sitter. "Purtroppo qualsiasi forma di violenza, ma in particolare quella sessuale, costituisce sempre un attacco destabilizzante alla personalità in formazione di un minore e al suo percorso evolutivo - commenta Massimo di Giannantonio, ordinario di psichiatria all'Università di Chieti - Ciò provoca gravi conseguenze a breve, medio e lungo termine sul processo di crescita, specie se l`esperienza assume un carattere traumatico: secondo le stime più recenti, il 65% dei minori vittime di abuso presenta sintomi psichiatrici nell'età adulta. Purtroppo, inoltre, la vittima tende inconsciamente a restituire il trattamento che le è stato riservato: non a caso la stragrande maggioranza dei pedofili ha subito abusi durante l`infanzia o ha vissuto in famiglie dove le minacce, lo stress, le violenze erano la regola".

Sono sempre più frequenti anche i casi di pedopornografia online: secondo i dati Interpol ogni anno vengono pubblicate in rete 500.000 nuove immagini pedopornografiche su 20.000 bimbi di età sempre inferiore (l'età media delle vittime è passata da 10 anni nel 2003 a 7 anni nel 2007). Purtroppo dal 2001 solo 500 piccoli sono stati identificati e salvati; nel frattempo sono stati però oscurati circa 200 siti e sono state denunciate oltre 3500 persone. È stato tracciato anche l`identikit del pedofilo online: nella quasi totalità dei casi si tratta di uomini senza figli, per lo più fra i 20 e i 30 anni; uno su tre è sposato.