24 aprile 2024
Aggiornato 06:00

A Brescia sgominata banda internazionale di hacker

Blitz nel nord Italia, rubavano codici accesso a colossi TCL

MILANO - La polizia di Stato sta eseguendo, a Brescia e in altre città del centro-nord Italia, un'importante indagine che ha permesso di individuare e smantellare una struttura transnazionale che, grazie a sofisticate tecniche di hackeraggio, era riuscita a penetrare all'interno dei sistemi informatici di colossi multinazionali delle telecomunicazioni per acquisirne i codici di accesso che consentono di effettuare telefonate internazionali, poi rivenduti in diversi altri Paesi, tra i quali l'Italia.

Secondo l'ipotesi accusatoria parte dei proventi dell'attività contribuiva a finanziare formazioni di matrice integralista islamica nel sud-est asiatico.

Le indagini erano iniziate nel maggio del 2007 dopo l'acquisizione da parte della DCCP-UCIGOS di notizie provenienti dal FBI statunitense sull'arresto nelle Filippine di un gruppo di hacker, con a capo il giordano Nusier Mahmoud, accusati di essersi introdotti nei sistemi informatici di alcune compagnie telefoniche statunitensi per acquisirne i codici di accesso che abilitavano alle chiamate internazionali.

Secondo fonti estere si sospettava che parte dei proventi potessero essere destinati a finanziare organizzazioni islamiste.

Le indagini condotte dalla polizia di Stato di Brescia hanno accertato che il quarantenne pakistano Zamir Mohammad, gestore di un phone center a Brescia, era il principale acquirente per l'Italia e la Spagna di questi codici che, a sua volta, in parte rivendeva ad altri gestori di phone-center, in parte utilizzava in proprio nell'ambito della sua attività di gestore di phone-center.

Nel corso dell'indagine della Digos bresciana, tra le altre cose, è stata acquisita una querela presentata da un dirigente della società di telecomunicazioni AT&T (American Telephone & Telegraph) nella quale il danno subito dalla compagnia a causa dalle condotte fraudolente accertate, dal 2003 a oggi, è stato quantificato in oltre 56 milioni di dollari.

Per tutta la durata delle indagini ci sono stati stretti contatti e scambi informativi con le autorità statunitensi, culminati con una commissione rogatoria inviata oltre oceano, le cui risultanze sono confluite nell'indagine italiana.

I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa fissata per le ore 11 presso la questura di Brescia, cui presenzieranno anche agenti del Fbi.