27 aprile 2024
Aggiornato 02:30

Randagismo, Martini: «Da che pulpito viene la predica!»

Il Sottosegretario Martini su dichiarazioni On.le Farinone

ROMA - Il Sottosegretario Martini replica al Deputato del Partito Democratico On. Farinone (PD) che, annunciando la presentazione di una proposta di legge in materia, attacca senza basarsi su criteri oggettivi le iniziative adottate dall’attuale Governo. «Da che pulpito viene la predica!», afferma il Sottosegretario. «L'onorevole Farinone si guardi in casa propria, e quindi cerchi di non dimenticare le politiche fallimentari adottate dal Pd e della sinistra in materia di veterinaria, benessere animale e rapporto uomo-animale, invece di speculare su tragedie causate da inadempienze di amministratori locali, che peraltro sono spesso proprio del Pd, in tema di randagismo».

Così il Sottosegretario commenta le dichiarazioni del deputato Farinone, che era intervenuto nelle settimane scorse su alcuni episodi di aggressioni da parte di randagi avvenuti ad Agrigento ed in provincia di Ragusa. «Consiglio vivamente al collega Farinone di fare un rapido colloquio all'interno del suo partito per verificare di persona come nel Pd non si abbia la benché minima idea di come affrontare e gestire politicamente ed amministrativamente il drammatico problema del randagismo e, in genere, il rapporto uomo-animale. L'Italia, purtroppo, è tra i paesi che si trovano in fondo alla classifica europea per rispetto e benessere animale. Un trend che fin dal mio insediamento ho cercato di invertire con leggi e ordinanze e confrontandomi costantemente con Sindaci, Assessori regionali alla Sanità, Presidenti di Regione, ordini dei veterinari ed associazioni.

In questo difficile, innovativo e forse anche «pericoloso» percorso da me intrapreso mi sono scontrata con le più strampalate ed assurde decisioni di alcuni primi cittadini. I quali, per coprire le loro nefandezze e la mancanza di utilizzo dei soldi appositamente destinati al problema del randagismo (spariti chissà dove!) non hanno trovato di meglio che emettere provvedimenti dal sapore medioevale. Dal Sindaco di Modica che ha dato il via ad una vera e propria mattanza in mezzo alle strade ed alle spiagge consentendo quasi a chiunque di sparare ai randagi, a quello di Campobasso che vieta di dar da mangiare ai cani senza padrone nelle strade, a quello di un comune in provincia di Frosinone che propone di uccidere tutti i randagi del suo Comune perchè sono troppi. Il brutto di tutto questo è che l’elenco di queste situazioni, figlie di un metodo d’azione e di metodiche di ragionamento che sarebbero degne di persone atte a considerare gli animali come dei soprammobili, potrebbe continuare a lungo. Sa, l'onorevole Farinone, a quale partito appartengono gli amministratori citati? Guarda caso proprio al Pd. E da ciò si deduce quanto poca passione desti l'argomento tra i suoi colleghi. I membri di una coalizione che per due anni che è stata al Governo ha mostrato totale disinteresse nei confronti di problemi che adesso stanno esplodendo, soprattutto in alcune regioni, in maniera drammatica.

Un Governo che con le sue Ordinanze, per esempio quella che ha istituito la blacklist, non ha minimamente risolto il problema delle aggressioni.
Per verificarlo basta leggere i numeri relativi alle vittime. Stupisce inoltre l'osservazione dell'Onorevole in merito alla necessità urgente di emanare leggi in Parlamento per contrastare e risolvere il problema del randagismo, dato che la discussione doveva iniziare nei giorni scorsi alla Camera nella Commissione Affari sociali ma ciò non è ancora avvenuto grazie ad un esponente del Pd, che si è definita stupita e sconcertata dal fatto di dover affrontare tali tematiche, considerate evidentemente dal Partito democratico di serie B.

Un'ultima considerazione: se l'On. Farinone ha davvero intenzione di dedicarsi a queste materie, a differenza del suo partito, lo invito ad incontrare insieme le più importanti associazioni animaliste del Paese e a venire con me a visitare i canili lager sparsi sul territorio. Sarò ben lieta di mostrargli cosa si fa in Italia contro il randagismo e, anche, spiegargli che il randagismo non ha nulla a che fare con i problemi legati all’allevamento o alla detenzione di cani pericolosi, cosa che mi pare non gli sia molto chiara. Oltre che di ribadire che, essendo io Cattolica, sto cercando di agire nel mio incarico partendo dal presupposto che i cani, come tutti gli esseri viventi, sono figli di Dio e come tali vanno trattati».