19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
MALTEMPO

Agricoltura in ginocchio nel trevigiano: danni per 60 mln

Perdite anche del 150% in vivai, viti e frutteti di 15 Comuni

TREVISO - Week end di devastazione nel trevigiano. I danni nei 15 Comuni colpiti dalle trombe d'aria e dalla grandine di sabato e domenica ammontano a circa 60 milioni di euro. In ginocchio la produzione agricola, le perdite per le aziende oscillano dal 70%-80% al 120%-150%, se si considera la ricaduta nella mancata produzione che necessariamente si manifesterà il prossimo anno. La stima è dei tecnici del Co.Di.Tv, il Consorzio di difesa delle attività agricole dalle avversità della provincia di Treviso. Molte piante sono state compromesse anche per la buona riuscita della fioritura del prossimo anno.

La grandine ha distrutto seminativi, frutteti, vigneti e allevamenti. I Comuni più colpiti sono Altivole, Riese Pio X, Vedelago, Conegliano, Santa Lucia di Piave, San Vendemiano, San Fior, Godega di Sant`Urbano, Gaiarine, Cordignano, Fontanelle, Susegana, Volpago e altri. Si stanno contando i danni e stendendo le prime perizie preventive. Nella destra Piave, i danni a seminativi, vivai, frutteti, viti e zootecnia si stimano attorno ai 50 milioni; dieci milioni invece i danni rilevati fino a ora nella sinistra Piave: nel coneglianese le lesioni più ingenti.

I tecnici garantiscono di «non aver mai visto una grandinata di questa portata». Si è trattato di una grandinata con un andamento tipico a macchia di leopardo, ma con una potenza distruttrice maggiore rispetto a quella che dieci giorni fa aveva colpito l'alto trevigiano. A Bibano di Godega e a Campolongo di Conegliano, lo scenario che stamane si è aperto davanti agli occhi dei tecnici del Co.Di.TV è stato impressionante. Si cammina sullo strato di grandine depositatosi a terra ieri, alberi e viti sono stati completamente spogliati.

«Con questi eventi - spiega il presidente del Co.Di.Tv, Valerio Nadal - che con portata più o meno grave accadono ogni anno, si capisce bene la diversità in cui opera il settore primario rispetto ad altri settori, sottoposto a rischi continui che mettono a repentaglio non solo il lavoro di una campagna ma anche quello di cinque stagioni come è successo per i frutteti divelti dalla tromba d`aria o alle piante di vite spezzate dalla grandine. L'attesa per il rifinanziamento del fondo di solidarietà ora diventa un'emergenza».