L'Architettura del Ventennio

BOLOGNA - «Ogni fase storica, per positiva o negativa che la si voglia considerare, produce una realtà materiale che ne riflette la fisionomia culturale e sociale. In questa stessa prospettiva c’è anche da osservare come accada, quasi di norma, che la realtà materiale, goda, per effetto dell’accumularsi della distanza temporale, della possibilità di purificarsi dall’impronta ideologica che la caratterizza, ed emergere quindi in pieno come proprio specifico senso documentale.

Salvaguardare gli edifici «del Fascio» non significa quindi assolvere in un ipotetico tribunale della storia un’epoca ed i suoi protagonisti, quanto invece agire in direzione di una consapevolezza culturale che sa che la conservazione mira al senso delle cose, non ai valori che, nella mutevolezza della storia, sono di volta in volta attribuiti ad esse dagli uomini.

La guida che Legambiente ha predisposto non ha la pretesa di una ricognizione esaustiva degli edifici realizzati nella fase storica del regime fascista, puntando invece a disegnare un percorso panoramico che ha privilegiato gli edifici con caratteristiche formali ed architettoniche di pregio o che risultavano efficacemente rappresentativi della funzione e del senso storico dell'architettura del periodo».