28 aprile 2024
Aggiornato 22:30
2 GIUGNO

A parata Berlusconi show tra sbadigli, mimi e applausi

Arriva in ritardo, partecipa ma poi viene colto da stanchezza

Roma, 2 giu - Arriva un quarto d'ora in ritardo, quando la parata militare è già iniziata e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano siede nel palco d'onore tra Gianfranco Fini e Renato Schifani. Applaude, gesticola, improvvisa il saluto militare, batte le mani, si aggiusta la cravatta e infine si stropiccia gli occhi e sembra cedere alla stanchezza. Che fatica alzarsi dalla sedia ogni volta che un comparto militare sfila davanti al palco d'onore. Nella parata ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica Silvio Berlusconi si ritaglia uno spazio non marginale di propria, esclusiva, visibilità. Durante la sfilata e dopo.

L'arrivo in ritardo, con prudente salita al palco dalla scala posteriore - visto che via dei Fori è già occupata dalla sfilata - è giustificato dallo stesso premier adducendo una serie di «telefonate istituzionali» che gli hanno rubato tempo. Diversa la versione fornita dal ministro della Difesa Ignazio La Russa: «Aveva un problema al collo, un problema di salute. Doveva farsi una iniezione ma chi doveva andare ha ritardato». Arrivato finalmente alla sua postazione Berlusconi viene immediatamente avvicinato dal sottosegretario Gianni Letta che gli sussurra qualcosa nell'orecchio. Poi saluta con una stretta di mano e qualche parola, forse di giustificazione, il capo dello Stato. All'incedere dei vari schieramenti Berlusconi applaude felice, riproduce un saluto militare e Napolitano sembra riprenderlo allargando le mani. Batte le mani, si entusiasma all'incedere dei mezzi più moderni in dotazione ai vari corpi, ma poi la cerimonia è lunga e viene colto da un po' di stanchezza.

Mani in tasca, qualche sbadiglio, infine gli occhi socchiusi quando prende posto sulla sedia. La prima volta ci pensa la fanfara dei bersaglieri a farlo alzare di nuovo e a spronarlo a nuovi applausi. La seconda volta gli si avvicina all'orecchio il capo del cerimoniale di Palazzo Chigi. Intanto la parata è agli sgoccioli e Berlusconi è pronto per l'ormai consueto bagno di folla che lo accompagna ad ogni uscita. In molti gli gridano «forza presidente, grande presidente», ma qualcuno urla anche: «Ciao papi».