23 agosto 2025
Aggiornato 11:00

Noemi, Codacons: basta con le speculazioni politiche!

Il Codacons presenta un esposto alla Procura di Roma per calunnia ai danni del Premier o per ingiuria al popolo italiano

ROMA - Il Codacons interviene sul caso Noemi Letizia, e lo fa inviando un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per calunnia ai danni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, o ingiuria verso il popolo italiano.
«Nell’interesse dei cittadini italiani, non possiamo più assistere inermi a queste disgustose speculazioni politiche, da una parte e dell’altra, su una vicenda che di politico non ha proprio nulla, e rappresenta una aggressione all’immagine dello Stato – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Non sappiamo se le accuse mosse e riportate ieri dal quotidiano «La Repubblica» siano fondate o meno, ma crediamo che in entrambi i casi ci sia materia di intervento per la magistratura».

Nell’articolo in questione, infatti, un ex fidanzato di Noemi Letizia denuncia la falsità di numerose affermazioni pubbliche rese da Berlusconi e relative ai suoi rapporti con la giovane ragazza. Si parla poi di possibili offerte di lavoro che, vista l’altezza della provenienza, potrebbero – se vere – aver ottenuto effetti corruttivi sulla giovane Noemi. Accuse che ci auguriamo siano infondate – prosegue Rienzi – come sembrerebbe vista la querela annunciata dal padre della ragazza.

In ogni caso, se le accuse mosse al Premier sono false, si configurerebbe una possibile ipotesi di calunnia in capo a chi le ha avanzate e a chi le ha riprese sulla stampa, oltre che una offesa al Presidente del Consiglio e allo Stato Italiano nel suo complesso. Se invece le accuse dovessero risultare fondate, si configurerebbe ancor peggio una ingiuria al popolo italiano, cui il Premier avrebbe rivolto frasi e affermazioni false, nonché altre fattispecie che determinerebbero una inidoneità morale a gestire il bene pubblico, come previsto sia dal codice deontologico dei pubblici dipendenti, sia dalle norme del codice penale.

Per tali ragioni il Codacons ha chiesto oggi alla Procura di Roma di avviare una indagine penale sulla vicenda, per verificare se siano ravvisabili o meno ipotesi di reato perseguibili d’ufficio, sia in un caso che nell’altro, e di procedere al sequestro dell’intervista a Gino Flaminio pubblicata da Repubblica, e dei tabulati telefonici delle utenze collegate a Noemi Letizia, al fine di verificare se e quante telefonate siano pervenute su tali numeri da parte di Berlusconi ed Emilio Fede nel periodo indicato nell’articolo.