Salvare le vallate del Savio e del Bidente dagli escrementi di pollo
Coldiretti e Legambiente: «Qualità e rispetto del territorio»
BOLOGNA - Legambiente e Coldiretti esprimono sorpresa in merito all’accordo sottoscritto da Provincia di Forlì-Cesena, Regione e Assoavi (Associazione nazionale produttori e allevatori avicunicoli) per risolvere il problema delle eccedenze di pollina (deiezioni dei polli e dei tacchini) che attanaglia in particolare il territorio delle vallate del Savio e del Bidente che si trovano ad affrontare l'applicazione di due direttive comunitarie, una sui limiti dei nitrati nelle acque e l'altra sul benessere animale. Secondo le due organizzazioni non è possibile che l’ente pubblico pensi di affrontare la questione solo con l'associazione di categoria degli allevatori avicoli, dimenticando che la vicenda ha un forte impatto sul piano economico, ambientale e sociale che riguarda tutta la collettività. Lo smaltimento di queste deiezioni – affermano le due organizzazioni – ha inevitabilmente conseguenze pesanti sul territorio, sui suoi abitanti, sull’acqua dei fiumi e del mare, con risvolti che vanno dalla salute dei cittadini all’occupazione, dalla produzione agricola ed agroalimentare, in particolare per le produzioni di qualità, al turismo.
Un problema di questa portata non può essere affrontato con accordo solo di pochi soggetti, ma necessita di «strategie comuni e condivise» con la partecipazione dei portatori di tutti gli interessi coinvolti e delle necessarie competenze. Per queste ragioni Legambiente e Coldiretti dell'Emilia Romagna ritengono che sia necessario aprire un tavolo di confronto sulla applicazione dell'accordo prima della scelta delle strategie da usare. A tal fine apprezzano la disponibilità in questo senso già manifestata formalmente dalla Giunta Regionale dell'Emilia Romagna.
La questione – sostengono Legambiente e Coldiretti – è particolarmente critica nel settore agricolo che punta sulla qualità dei prodotti del territorio per cercare nuovi spazi e nuovi sbocchi di mercato che costituiscano un valore importante e duraturo non solo per l'economia delle vallate del Savio e del Bidente ma per tutta la provincia. La qualità e la distintività del territorio, secondo le due organizzazioni, vengono messe a dura prova dalla concentrazione di animali e allevamenti in quell'area e dalla necessità di smaltire una produzione di pollina quantificata in circa 200.000 tonnellate anno delle quali almeno 90.000 eccedenti rispetto al possibile impiego agronomico nei terreni del territorio provinciale nel rispetto della normativa vigente sui nitrati.
E’ fondamentale, secondo le organizzazioni, trovare un riequilibrio tra allevamenti, numero degli animali allevati e territorio, in modo da puntare su produzioni di qualità nel rispetto anche della direttiva sul benessere animale.
Nel merito delle ipotesi previste nell'accordo tra Provincia, Regione e Assoavi, Legambiente e Coldiretti ritengono che siano tutti da discutere i presupposti tecnici della soluzione che prevede l’incenerimento della pollina senza o con un minimo impatto ambientale. Esperienze analoghe nel Nord e nel Sud del nostro Paese hanno avuto scarso successo. Secondo le associazioni in questo modo non si risolverebbe nessun problema, in quanto si aggraverebbe la situazione ambientale del territorio spostando l’inquinamento dalle acque all'aria, scaricando sui singoli allevatori oneri pesanti in quanto l'incenerimento della pollina produce circa il 26-28% di ceneri che devono essere smaltiti in una discarica per rifiuti speciali, con costi non indifferenti.