2 ottobre 2025
Aggiornato 12:00

La Presidenza del Consiglio ricorda il prof. D'Antona

Dieci anni fa – il 20 maggio 1999 – il Prof. Massimo D’Antona fu assassinato dalle Brigate Rosse mentre usciva da casa

ROMA - Dieci anni fa – il 20 maggio 1999 – il Prof. Massimo D’Antona fu assassinato dalle Brigate Rosse mentre usciva da casa per recarsi al Ministero del Lavoro di cui era Consigliere. Era un Professore di riconosciuto prestigio che aveva messo la Sua competenza e la Sua esperienza al servizio dello Stato. La stessa sorte fu riservata qualche anno dopo ad un altro Professore, Marco Biagi, anche lui impegnato, come D’Antona, nella riforma del mercato del lavoro.

Nel triste anniversario, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ricorda la figura e l’opera del Professor D’Antona per riproporne l’esempio all’opinione pubblica in un momento difficile della vita nazionale e come monito contro la violenza e contro ogni tentativo di attentare alla coesione sociale.

E lo fa con l’ausilio del libro che a D’Antona ha dedicato la moglie Olga, oggi Deputato al Parlamento. «Troppo spesso le storie di terrorismo sono state raccontate dagli autori del crimine, io ho voluto raccontare che cosa succede dalla parte di chi il crimine lo ha subito con una perdita incolmabile e irreversibile». Così scrive Olga D’Antona nella lettera con la quale accompagna le copie del libro che oggi saranno consegnate, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nelle scuole e nelle carceri italiane. «Proprio tra gli studenti e tra i detenuti – scrive ancora Olga D’Antona – ho trovato l’ascolto più attento, la condivisione più sentita: per questo è nato in me il desiderio di far sì che la biblioteca di ogni scuola e di ogni penitenziario disponga di una copia di questo libro.

Con questo spirito la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diffuso il libro di Olga D’Antona nelle scuole e nelle carceri italiane, per rendere omaggio alla memoria di un servitore dello Stato e per riproporne a tutti l’attualissima «lezione».