2 maggio 2024
Aggiornato 09:00
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Cassazione: pedone investito fuori da strisce? E' colpa sua

Perciò va confermata la multa a chi non rispetta le «zebre»

ROMA - Il pedone che non rispetta le strisce commette una grave infrazione. Molto più grave di quanto comunemente si creda perché in questo caso la colpa di un eventuale incidente è del pedone. Questo il monito che viene dalla Cassazione con una sentenza che ha confermato la decisione di un giudice di pace di Massa che, a sua volta, aveva respinto il ricorso di un pedone che, investito da un'auto (senza aver riportato ferite gravi) era stato per giunta multato per aver attraversato senza curarsi delle «zebre».

I giudici della seconda sezione civile, con la sentenza 11421, hanno colto l'occasione offerta dal ricorso del pedone «fuorilegge» per ricordare che il codice della strada prevede obblighi e responsabilità anche per chi va a piedi.

A proposito del ricorso del pedone di Massa, la Cassazione evidenza che le strisce, per giunta, si trovavano appena qualche decina di metri più avanti. In pratica non c'era alcuna scusante per aver violato le regole. La difesa, dal canto suo, chiedeva inoltre che la contravvenzione fosse annullata perché il vigile non aveva indicato l'articolo del codice della strada sul quale si basava la sanzione. Ma la Cassazione ha sottolineato che la multa era stata contestata al momento dell'infrazione.

Dunque, sebbene non fosse indicato l'articolo del codice della strada, si tratta di un'omissione che, in questo caso, non ha alcuna rilevanza. «La mancata indicazione della norma che prevede la sanzione contestata - scrive la Cassazione - non comporta di per sé la nullità della contestazione della violazione dove l'interessato sia stato posto in condizione di conoscere il fatto addebitato e la contestazione sia stata idonea a garantire l'esercizio del diritto di difesa». In sostanza ciò che conta è che il trasgressore venga informato del motivo della multa. Se finge di non capire, peggio per lui.